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Cronaca

Inchiesta doping, da Livorno arrivano nuovi guai per Riccardo Riccò

L'ex ciclista Formiginese sarebbe coinvolto nell'ennesima indagine per traffico di sostanze dopanti, smascherata dai Carabinieri di Livorno. Nove persone sono state raggiunte da misure di custodia cautelare

Una nuova bufera giudiziaria sta per abbattersi su Riccardo Riccò. Il 31enne di Formigine, squalificato a vita dal ciclismo professionistico, risulta infatti coinvolto in un'inchiesta per traffico di sostanza dopanti, condotta dai Nas dei Carabinieri di Livorno. La Procura della città toscana ha infatti emesso nove ordinanze di custodia cautelari, tra le quali figura anche il nome del ciclista formiginese, costretto all'obbligo di firma.

Cinque invece gli arresti, che hanno gravato i principali responsabili del traffico di farmaci. Figure chiave dell'inchiesta sarebbero un'infermiera di 45 anni e un operatore socio-sanitario di 50, entrambi livornesi. Secondo gli inquirenti i due avrebbero illecitamente – e sistematicamente – rubato farmaci dal reparto ospedaliero in cui lavoravanp, per poi immetterli in un mercato nero che andava a rifornire sportivi dilettanti.

Nel complesso sono coinvolte 32 persone, tra Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, dove i Nas hanno effettuato una trentina di perquisizioni e sequestrato un gran numero di medicinali. Sarebbero coinvolti a vario titolo anche alcuni sportivi noti, come l'ex ciclista Matteo Cappè, l'ex calciatore Giovanni Bia e l'ex ciclista Luca Benedetti. A quanto risulta, Riccardo Riccò si troverebbe in questo momento all'estero e quindi non sarebbe stato materialmente raggiunto dal provvedimento.

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