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Cronaca Carpi

Dossieraggio a Carpi, avvisi di garanzia a Morelli e ad un attivista della Lega

La procura ha inviato le comunicazioni di fine indagine all'ex assessore del Pd e al leghista Stefano Soranna, accusati di tentata diffamazione in concorso. Chiusi anche i capitoli su tentata concussione e sulla frode per la Notte Bianca

Si è concluso il lavoro della Procura della Repubblica di Modena in merito ad alcuni dei filoni d'inchiesta che hanno scosso la Giunta Bellelli a Carpi. Nei giorni scorsi sono stati infatti recapitati gli avvisi di garanzia circa il cosiddetto "dossieraggio" che avrebbe visto protagonista l'ex assessore democratico Simone Morelli, in un tentativo di mettere in cattiva luce l'attuale sindaco (e di nuovo candidato) Alberto Bellelli, con l'ambizione di soppiantarlo proprio nella corsa elettorale del prossimo 26 maggio.

Le carte della Procura, rese note dalla stampa locale, mettono in luce a carico di Morelli la presunta creazione di informazioni false circa la compravendita di un immobile della famiglia Bellelli, che "avrebbe ottenuto da una impresa locale un cambio di destinazione d'uso di un terreno (che Morelli identificava come ricadente sul comparto F3), ove attualmente sarebbero in corso lavori di costruzione di un centro commerciale, in cambio della vendita sottocosto di un appartamento da parte della moglie del sindaco".

Per diffondere questa informazione, l'ex assessore avrebbe chiesto e trovato appoggio agli ipotetici rivali politici, la Lega. Morelli avrebbe infatti cercato di rendere pubblica la falsa notizia tramite il leghista Stefano Vernole - promuovendo un'interrogazione regionale che non è in realtà mai stata depositata - e attraverso l'attivista modenese del Carroccio Stefano Soranna, che in due date diverse avrebbe passato la "fake news" a due giornaliste de La Gazzetta di Modena e Il Resto del Carlino, anche in questo caso senza però ottenere la pubblicazione. Un primo tentativo era stato fatto già nell'ottobre 2018 con il quotidiano online La Pressa. Le ulteriori pressioni di Morelli avrebbero poi coninvolto anche la collega di giunta Milena Saina, poi estromessa a sua volta da Bellelli, nel tentativo di promuovere un'indagine della Polizia di Stato sulla compravendita oggetto della notizia diffamatoria.

Accanto alla questione "dossieraggio", si sono chiuse le indagini della magistratura modenese su Simone Morelli anche in merito ad un episodio in cui l'assessore è indagato per tentata concussione. I fatti si riferiscono alle presunte pressioni esercitate su due negozianti di piazza Martiri affinchè dessero l'assenso all'ampliamento del dehor del bar La Macina e al successivo tentativo di modificare il regolamento comunale proprio per favorire lo stesso esercizio commerciale.

Guai in vista anche per Simone Ramella, indagato per frode nelle pubbliche forniture in qualità di legale rappresentate di Part Lab srl e gestore della "Notte di fine Estate". Secondo i Pm, Ramella avrebbe chiesto agli ambulanti che si accingevano a collocare bancarelle e stand per la Notte bianca "un contributo in denaro per il ‘disturbo’ attuando una vera e propria compravendita di spazi pubblici", dal momento che la partecipazione degli ambulanti era in realtà gratuita e con esenzione di Tosap e costo dell'energia.

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