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Cronaca Sacca / Via delle Suore, 143

Attentato incendiario all'associazione Milad, indagato un giovane turco

Gli investigatori della Digos hanno individuato un cittadino straniero, iscritto nel registro degli indagati per l'attentato incendiario al caseggiato di via delle Suore tra il 15 e il 16 luglio. Intanto le Procure adottano nuove strategie antiterrorismo

Procede l'indagine che sta vedendo impegnati gli uomini della Digos della Questura di Modena sull'atto intimidatorio ai danni della sede dell'associazione turca Milad. La sede del gruppo – vicino al gruppo Hizmet e quindi posizionato sul fronte avverso rispetto al leader Erdogan – era stata presa di mira da ignoti nella notte fra venerdì 15 e sabato 16 luglio, quando le pareti esterne dell'edificio che affaccia su via delle Suore erano state cosparse di liquido infiammabile, che aveva causato alcune fiammate senza fortunatamente riportare danni seri, né tantomeno senza coinvolgere persone.

Le piste seguite dagli inquirenti attraversano gli ambienti degli immigrati turchi residenti nel modenese, non potendo prescindere dal riferimento a quanto sta accadendo in Turchia, dove poche ore prima dell'attentato si era consumato il golpe contro Erdogan, fallito e represso violentemente. I membri dell'associazione Milad, nelle ore successive, erano stati anche oggetto di minacce, sia telefonicamente che sui social network con foto e video.

Proprio l'autore di uno di questi messaggi è il cittadino turco che è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura, nel fascicolo seguito dal sostituto procuratore Maria Angela Sighicelli. Non sono tuttavia ancora emersi dettagli significativi, seppur il lavoro degli inquirenti potrebbe portare alle prime conclusioni già entro la fine della settimana.

L'episodio, apparentemente riconducibile ai dissidi fra diverse fazioni turche, tuttavia non ha destato allarme soltanto fra i diretti interessati, ma ha contribuito in maniera significativa a far salire il livello di tensione che si respira in questi giorni in tutto il mondo. Le notizie che arrivano dai tanti teatri di violenza, in Europa e fuori dall'Europa, stanno facendo salire costantemente il livello di guardia.  Se le forze dell'ordine si attrezzano con nuovi strumenti di indagine e di prevenzione, anche la giustizia non resta a guardare.

Anche la Procura della Repubblica di Modena, rappresentata dallo stesso Procuratore Capo Lucia Musti, ha preso parte nei giorni scorsi alla firma di un protocollo tra le procure del distretto e la Procura Nazionale Antiterrorismo: una sorta di quadro che disciplina le competenze dei diversi casi di terrorismo o sospetto terrorismo che possono avvenire nei diversi territori. Nei prossimi giorni è prevista anche una riunione di aggiornamento con le forze dell'ordine modenesi.

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