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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Confesercenti, Capodanno: il cenone rimane tra le preferenze dei modenesi

Da un'indagine svolta da Confesercenti sui ristoranti del territorio, è emerso che i modenesi non hanno abbandonato la tradizione del 'cenone' di Capodanno ma sono stati molto oculati e attenti alle spese

La tradizione modenese a tavola si conferma carta vincente anche a capodanno: i ristoranti di città e provincia che hanno proposto il tradizionale cenone a base di tortellini, cotechino e lenticchie, confermano un numero di presenze stabile ed in alcuni casi in aumento. In calo invece gli avventori nei locali con proposta 'a la carte'. “Con un occhio sempre di maggior riguardo al portafoglio senza rinunciare alla qualità – fa notare Daniele Cavazza, coordinatore di Fiepet-Confesercenti Modena – ha sicuramente prevalso tra i consumatori, l'aver chiaro da subito quanto poter effettivamente spendere. Un segno dei tempi: si fa il possibile per uscire, a maggior ragione in occasione di momenti come il capodanno, ma la gente è molto più oculata”.

Da un'indagine svolta nel periodo strettamente natalizio (vigilia, Natale e Santo Stefano) la tendenza già registrata nel 2010 e cioè quella di una diffusa abitudine di magiare fuori casa, è stata riconfermata anche in occasione del 31 dicembre 2011. Complici, diversi fattori: la rinuncia di trascorrere le vacanze all'estero o in montagna e il desiderio di festeggiare insieme ai parenti o agli amici. Fiepet-Confesercenti Modena ha quindi posto sotto la lente una cinquantina di ristoranti – da quelli tradizionali a quelli più rinomati, passando per trattorie pizzerie ed enoteche – tra città e provincia, montagna e area nord comprese, al fine di monitorarne l'andamento nei termini di consumi e avventori in occasione dell'ultimo dell'anno.

Il numero di prenotazioni e presenze, se raffrontato al 2010, è risultato stabile e invariato quasi nel 40% dei casi, mentre segnala un aumento il 28% degli intervistati; diversi i locali che hanno segnalato il 'tutto esaurito'. Meno bene circa un 25%, anche se si tratta di flessioni lievi – taluni comunque parlano di sostanziale stabilità – quei ristoratori la cui offerta prevedeva il 'menù a la carte': la possibilità di poter scegliere le pietanze è piaciuta, ma i coperti sono stati in calo. Inoltre si segnalano consumi di prodotti pregiati, vini e champagne in particolare, molto più ridotti rispetto lo scorso anno. Va ricordato inoltre che tra tutti gli intervistati quasi nessuno proponeva l’intrattenimento musicale, al fine di contenere i costi.

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