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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Baggiovara

Cadavere a Baggiovara, la sicurezza del cantiere nel mirino della Procura

Insieme agli esami autoptici sul corpo ritrovato ieri nell'ospedale modenese, la Procura della Repubblica ha avviato gli accertamenti per individuare eventuali responsabilità. Sotto accusa il libero accesso di un paziente in un cantiere insicuro

Come è possibile che un paziente sia potuto accedere liberamente, nelle ore notturne, dalle corsie dell'ospedale ad un cantiere edile, finendo poi per perdere la vita dopo una rovinosa caduta? Questa la domanda su cui è imperniata l'indagine che la Procura di Modena sta conducendo in merito alla vicenda del cadavere ritrovato ieri all'ospedale di Baggiovara. L'inchiesta è stata affidata al PM Guerzoni che proprio stamane ha svolto un sopralluogo nel nosocomio modenese, avviando gli accertamenti preliminari che dovranno chiarire le esatte dinamiche di quanto avvenuto ed individuare eventuali profili di responsabilità.

Tutto procede sotto massimo riserbo – anche alla luce della delicatezza del luogo in cui sono avvenuti i fatti di cronaca – ma il Procuratore Vito Zincani ha confermato di fatto quanto già riportato, indicando nell'accidentale caduta dal cantiere del secondo piano dell'ospedale la causa più probabile del decesso di quello che ormai si presume essere Primo Zanoli, scomparso da ormai tre anni. La grata integra che chiude il vano tecnico sul tetto esclude che il paziente abbia raggiunto la cima dell'edificio per poi cadere, evidenziando come unica soluzione l'ingresso del malato nell'area accantierata dal secondo piano a cui era ricoverato.

Legittimo dunque, nonché inevitabile, spostare l'attenzione sul cantiere in questione, il cui perimetro non era evidentemente abbastanza sicuro da permettere l'accesso ai soli addetti ai lavori. “Esistono al momento due problemi – spiega il Procuratore – il primo riguarda la possibile responsabilità dell'ospedale che ha consentito l'accesso al cantiere ad un suo paziente. Il secondo, viceversa, è a carico della ditta edile: chi ha organizzato il cantiere ha preso le necessarie misure di sicurezza?”. In altre parole, si tratta di accertare se tre anni fa il reparto ospedaliero era adeguatamente isolato rispetto all'area in cui erano in corso i lavori.

Troppo presto per avanzare qualsivoglia ipotesi, ma nelle prossime settimane sia la dirigenza dell'ospedale che i responsabili dei lavori saranno chiamati a fornire spiegazioni. Nel caso peggiore, ossia qualora si dovesse riscontrare una reale negligenza circa le misure di sicurezza, l'ipotesi di reato potrebbe vertere anche sull'omicidio colposo. Al momento non vi sono però soggetti indagati, ma solo gli accertamenti di rito.

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