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Cronaca Piazza Giuseppe Mazzini

Viaggio tra le comunità religiose | Un rabbino al servizio del dialogo

Beniamino Goldstein ribadisce come, anche nella nostra città, la fattiva collaborazione tra quanti operano in nome del bene comune assuma ora più che mai un'importanza prioritaria

Da circa 7 anni a questa parte, Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia è il 46enne triestino, Beniamino Goldstein, che nonostante l'ancora giovane età può vantare un curriculum prestigioso. Trasferitosi da bambino in Israele  con la sua famiglia, ha studiato presso la scuola Chorev e, in seguito, all’Accademia Rabbinica Kol Torà nonché all’Istituto Machon Harry Fishel a Gerusalemme, per conseguirvi la “Semichà”, l'investitura rabbinica. Rientrato in Italia agli inizi del 2000 ha ricoperto numerosi incarichi di docente a Milano e Roma approdando, infine, nel settembre del 2009 nella nostra città.

Se ben ricordiamo, il suo arrivo a Modena, Rav, non è stato coronato da altisonanti investiture da parte delle gerarchie ufficiali. "Sì, nel nostro mondo, non é difatti un vescovo ad ordinare le nomine o i trasferimenti bensì un semplice accordo con la comunità locale."

Che, immaginiamo, l'abbia accolta a braccia aperte. "In modo direi caloroso, malgrado l'esiguità dei membri, circa una settantina. Un numero inferiore ad altre realtà ma che ci permette di svolgere  i fondamentali momenti di preghiera mattutina, pomeridiana e serale oltre, naturalmente, a quelli del Sabato, il giorno per noi più importante della settimana. Spesso, comunque, ospitiamo praticanti russi, francesi, americani, belgi e di altre regioni."

Forse anche per visitare la sinagoga, una delle più belle d'Italia."Capisco il senso della sua affermazione, tuttavia, mi creda, la costruzione in sé vuole dire poco. Un tempio monumentale le potrà  forse sembrare il simbolo di un glorioso passaggio storico o  il segno di un'avvenuta emancipazione,  eppure sono le cosiddette scole, cioè la maggioranza delle sinagoghe all'interno di normali abitazioni, a conservare ancor oggi un'autentica vitalità."

SPECIALE - LA STORIA DELLA COMUNITA' EBRAICA A MODENA

Alimentata, probabilmente, da diversi impegni."Riguardanti, in primo luogo, lo studio e l'approfondimento delle antiche scritture ebraiche. Pur essendo molto concentrati a conservare le nostre tradizioni, non esitiamo in ogni caso ad aprirci all'esterno per farci conoscere e a confrontarci in occasioni pubbliche assieme alle altre confessioni religiose."

Con cui intrattenete, quindi, ottimi rapporti. "Dato di fatto che abbiamo peraltro ribadito accettando molto volentieri di partecipare lo scorso 17 gennaio alla giornata del dialogo tenutasi nel seminario cittadino. Un incontro molto interessante, fuori dagli schemi e in grado di dare, se ripetuto, ottimi risultati."

Ai modenesi non rimane dunque che conoscervi più da vicino. "In particolare, nella prima settimana di settembre quando la sinagoga è aperta a tutti oppure durante l'anno scolastico, periodo in cui riceviamo classi di studenti o gruppi di adulti per apposite visite guidate. La cordialità da noi è veramente di casa e siamo sempre molto felici di salutare il nostro prossimo con un amichevole Shalom." 

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