rotate-mobile
Cronaca

Viaggio tra le comunità religiose | Imam Bakari: "Il Corano, uno strumento di pace"

Impegno sociale, fattiva collaborazione con le differenti confessioni religiose, lotta contro gli estremismi sono le prerogative principali di una comunità divenuta un punto di riferimento culturale nella nostra città 

Dai primi anni '70, da quando cioè il mondo era ancora ignaro delle attuali trasformazioni socio-culturali, Modena vede una nutrita presenza musulmana. Risale, infatti, a quell'epoca l'apertura della prima moschea in zona Cialdini resasi indispensabile per l'arrivo prima di studenti e poi di lavoratori provenienti dai paesi arabi. Origine che, pur essendo ancora maggioritaria,  rappresenta solo il 70% dei 10 mila abitanti islamici. Ciononostante, responsabile della comunità è il marocchino di Casablanca Idriss Bakari, 50 anni, Imam e, dato di estrema importanza, discendente diretto di Mohammad (Maometto). Uomo di pace ed aperto al dialogo, ci ha ricevuto nella sede di via Portogallo.

Per quanto ben organizzato, questo, Imam, non è l'unico vostro luogo di culto. "Sì, ne esistono altri tre dove svolgiamo quotidianamente regolare attività, in particolare il venerdì, l'equivalente della domenica cristiana. Dalle 12,30 e per un'ora si celebra la Khotba, la nostra messa, puntualmente aperta dal richiamo dal Muazzin e da me celebrata con un sermone in arabo e in italiano e con la lettura del Corano, in direzione della Mecca."

A coordinare e promuovere l'unità dei fedeli è da qualche tempo l'associazione Casa della Saggezza, Misericordia e Convivenza. Di cosa si occupa nello specifico? "Di estendere, la nostra più importante prerogativa: la pace. Per questo, manteniamo ottimi rapporti con le diverse realtà religiose, innanzitutto con la Chiesa Cattolica assieme alla quale da 11 anni abbiamo costituito un tavolo cristiano-musulmano, dedicato alla discussione dei problemi più scottanti come, ad esempio, l'incalzante crisi economica. E, debbo dire, i risultati e le convergenze delle reciproche vedute superano spesso le più rosee aspettative."

Il suo non è un ruolo semplice e molti saranno i problemi che deve affrontare. "Perlopiù riguardanti casi di persone in difficoltà per questioni familiari, lavorative..."

E di integrazione. "A Modena, non abbiamo mai avuto grandi ostacoli in tal senso sebbene, dopo i fatti di Parigi, sia sorto qualche fraintendimento per la mancanza di una corretta informazione."

Che, sicuramente, cercherete di facilitare. "Non solo. E' interesse di ognuno operare nel migliore dei modi. Grazie a Dio, la comunità islamica locale non ha mai dato adito a soverchi sospetti. Ve ne fossero in futuro, sarei il primo a denunciarli alle forze dell'ordine." 

La nostra città è soggetta ad un continuo cambiamento non sempre positivo. "Carenza occupazionale, costo degli affitti e delle spese alimentari rendono complessa a chiunque la vita e non le nascondo che da alcuni anni ci troviamo di fronte ad una costante emigrazione verso il nord Europa dove le condizioni paiono più vantaggiose. Tuttavia a preoccuparci veramente sono i fenomeni disgregativi dell'alcolismo e della tossicodipendenza che, purtroppo, coinvolgono pure i giovani musulmani. Malgrado ciò, non intendiamo abbassare la guardia, né tantomeno rinunciare a batterci per un mondo migliore facendo opera di volontariato nell'aiuto ai più bisognosi, anche a fianco della Diocesi. Del resto, collaborare con tutti gli uomini di buona volontà non è forse il principale obbligo morale di chi ha fede?" 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Viaggio tra le comunità religiose | Imam Bakari: "Il Corano, uno strumento di pace"

ModenaToday è in caricamento