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Cronaca Stadio Braglia / Piazza della Cittadella, 36

Cgil, si "studia" il sindacato nel segno di Luciano Lama

Un'aula per la formazione nella sede Cgil di piazza Cittadella è stata intitolata allo storico leader e partigiano, scomparso nel 1996

"Luciano Lama sarebbe fiero della nostra mobilitazione sulla Carta per i diritti universali del lavoro", dice il segretario della Cgil Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, nella sede della Cgil di Modena. L'occasione è l'intitolazione a Lama, segretario nazionale Cgil dal 1970 al 1986 e tanto altro, della nuova aula di formazione (per delegati e funzionari) del sindacato di piazza Cittadella. All'evento partecipano le figlie di Lama, Rossella e Claudia, il fratello Lamberto e la sorella Luisa, la nipote Laura. La scelta di dedicare la sala a Lama, nel ventennale della morte, viene accompagnata con la stampa nei volantini dedicati di una foto di una delle poche presenze dello storico leader sindacale-partigiano a Modena: quella nelle ore immediatamente successive all'eccidio delle Fonderie del 9 gennaio 1950, insieme con Giuseppe Di Vittorio. 

Tra i vari ospiti che intervengono oggi alla cerimonia a Modena, tocca al prof Valter Bielli, presidente dell'associazione nazionale "Luciano Lama", rievocare la figura e la storia sindacale dell'indimenticato sindacalista nato a Gambettola. Si parte dal rastrellamento nazi-fascista dell'ottava brigata Garibaldi durante la Resistenza, a cui Lama sfuggi' guadagnandosi una certa diffidenza tra i compagni, come emerso anche dai racconti del 'collegà Sergio Flamigni. Al colto Lama, inoltre, non piaceva molto parlare del suo periodo da partigiano: non c'era nulla da nascondere in quella lotta armata, diceva, ma uccidere un uomo restava di per sè "un atto ripugnante". Sempre attento ai dettagli, ando' lui a parlare con gli Alleati una volta arrivati ("Vogliono fare da soli...") nel forlivese, dove nel giorno della Liberazione non si registrarono morti o azioni cruente.

Poi, il sindacato: a soli 23 anni, "fatto passare per socialista" per adeguarsi alla ripartizione costituente, Lama divenne segretario di una Camera del lavoro da ben 100.000 iscritti, distesi nel 'provincionè voluto dal Duce con dentro i territori di Forli', Cesena e Rimini. Ma Lama, racconta ancora Bielli alla platea della Cgil modenese, era anche il segretario che avvisava sui licenziamenti individuali e sulla variabile indennizzi molto prima del Jobs act, come ricorda Colla. Era quello che giocava a 'maraffonè pur "non essendo molto bravo", quello che di buon mattino cantava, quello della foto con Renzo Arborè alla Festa dell'unità tra le note di "bela burdela". Nel frattempo la Cgil di Modena, come ricorda oggi la sua segretaria Tania Scacchetti, rivendica nel segno di Lama un'attività di formazione già "tra le piu' importanti nel panorama sindacale italiano". Negli ultimi cinque anni hanno partecipato ai corsi di formazione confederale del sindacato modenese piu' di 1.000 delegati e 150 funzionari. Oltre ai corsi di base, spazio alle numerose edizioni dei progetti formativi Spartaco (delegati di sito) e Prometeo (delegati dei diritti individuali-tutela previdenziale), cosi' come le diverse edizioni del master di aggiornamento giuridico per funzionari.

(DIRE)

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