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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Cataldo / Via Cesare Razzaboni

Istruttoria parco Ferrari: flop la seconda serata di confronto in via Razzaboni

Poco più di una cinquantina di persone ha assistito alla seconda serata di istruttoria sul Parco Ferrari: dopo le 17 associazioni intervenute ieri, stasera si andrà ad esaurimento per poi lasciare spazio alle domande del pubblico

istruttoria-seconda-serataE' andata praticamente deserta la seconda serata di istruttoria pubblica sul Parco Ferrari: poco più di 50 persone hanno affollato l'auditorium di via Razzaboni, lasciando la sala pressoché vuota data la capienza di 350 posti. Dopo l'inizio incoraggiante di ieri, con più di 200 persone presenti per ascoltare le proposte delle associazioni, stasera pochi temerari hanno assistito all'esaurimento degli interventi dei soggetti che si sono prenotati per portare la propria idea di parco Ferrari. Terminate le presentazioni, il pubblico avrà la possibilità di intervenire ponendo domande anche agli esperti portati dalle stesse associazioni. La discussione è iniziata intorno alle ore 21.

POLISPORTIVA MODENA EST - "E' giusto discutere sulle scelte e proporre alternative, ma solo se costruttive e sostenibili economicamente". Così Claudia Bernardi: "I progetti devono essere tesi a fare riconoscere la città dal punto di vista economico - ha detto - Non sono contraria alla piscina all'interno del parco, soprattutto se servirà a sostenere lo sport del nuoto a livello agonistico. L'impianto deve essere leggero e fruibile anche dai bambini, inoltre sarebbe un luogo perfetto per l'aggregazione. Il problema di spacciatori e malavitosi - ha concluso - potrebbe essere tranquillamente essere combattuto con la piscina, fermo restando l'importanza della sostenibilità economica".

CLUB DELLA LIBERTA' - Alessandro Serra è intervenuto a nome dell'associazione Pdl facente capo a Modena a Cinzia Borghi: "Ho presentato un'alternativa alla piscina portando nel binomio tempo libero e cultura", ha esordito. Da una ripresa aerea ha fatto notare che il il parco è diviso in due parti, una organizzata e l'altra no, dunque il progetto dovrà puntare sulla parte più 'disordinata'. Il progetto presentato è diviso in tre punti. Primo, il verde va tenuto libero da costruzioni; edificazione di collinette permeabili per richiamare lo "skyline" delle colline sullo sfondo, valorizzare il rapporto con la via Emilia. Secondo, progettazione di un edificio: che sia funzionale, che possa dare nuova vita al parco, con sale lettura e videoteca, ma, soprattutto, un ostello della gioventù. Terzo punto, il rapporto con l'acqua: si parte dal presupposto che un luogo poco valorizzato che si potrebbe utilizzare come alternativa ad una spiaggia.

istruttoria-seconda-serata-bisITALIA NOSTRA - L'ex presidente di Corte di Cassazione Giovanni Lo Savio crede che la partecipazone abbia poco senso considerando la presenza di temi tecnici all'appannaggio di pochi. "L'istruttoria pubblica non dovrebbe raccogliere progetti alternativi - ha detto - bensì dovrebbe raccogliere il parere positivo o meno dei cittadini senza tecnici". Lo Savio comprende tutte le scelte che portano alla piscina, soprattutto rilevando la gratuità del terreno, ma i parchi urbani "non devono essere utilitzzati per capricci temporanei". A livello urbanistico, secondo il numero uno di Italia Nostra, la piscina avrebbe senso se progettata a sud della città, in una zona che è ad ora sprovvista di tale servizio. "Il verde pubblico è un vero e proprio diritto di cittadinanza che non deve essere sottomesso a incredibili giardini per un "improbabile richiamo turistico", né ad una struttura sportiva. "Ciò che deve esistere sono solamente i servizi essenziali - ha concluso - il parco non deve essere considerato fuori da un'idea globale del verde in città".

DOGALI - Gianni Sighinolfi, gestore delle piscine comunali Dogali e di altri enti sportivi, ha desiderato solamente esprimere il proprio pensiero sulla piscina al parco Ferrari senza portare un progetto: "Già da tempo - ha ricordato - si evidenzia che la necessità non è tanto quella dell'acqua, ma di aree di balneazione. Un problema che è stato evidenziato da molti è quello che i bambini, ma anche anziani, disabili e adolescenti che partecipano al nuoto agonistico, chiedono spazi: ad ognuno, però, serve uno spazio diverso, serve una piscina d''acqua ferma', in cui tutti possano trovare solamente ristoro perché a Modena solo e solo si nuota. Il fatto di realizzare la piscina nel parco è l'idea migliore - ha concluso - la struttura non deve essere invadente o impattante con il parco, ma deve esistere".

BIOLOGI EMILIA ROMAGNA - Già intervenuta all'incontro "La piscina che vorrei" di Modena Attiva, la biologa e naturalista Mariagrazia Folloni ha portato il suo contributo alla discussione: "Dal 2002 al parco Ferrari si organizza la festa dell'acqua in cui si è sempre curata la parte culturale per educare la 'sete' di sapere sull'acqua - ha spiegato - Nel nostro territorio l'acqua è sprecata, inquinata e intaccata dai cambiamenti climatici, perciò non condividiamo i progetti che prevedono canali e fontane perché avrebbero forti rischi sociali e igienici: il nodo cruciale sta nella contraddizione tra la politica di risparmio dell'acqua del Comune e i progetti proposti. La salute dell'uomo - ha concluso - è strettamente legata agli ambienti, perciò si devono evitare i pericoli chimici e biologici".

RAGIONI DEL SOCIALISMO - Nonostante siano mesi e mesi che Andrea de Pietri, volto principale dell'associazione modenese di ispirazione socialista, intervenga a dibattiti ed assemblee pubbliche, vada sui giornali locali diverse volte alla settimana in funzione squisitamente anti-Sitta (assessore ai lavori pubblici), la serata cruciale in cui non poteva assolutamente mancare, ha invece delegato Giovanni Rinaldi a fornire indicazioni sul parco Ferrari: "Si sta passando il tempo a giustificare o meno una piscina - ha esordito - Ma il vero punto è se la piscina va fatta in quel luogo. Pensiamo che riesumare il vecchio progetto possa essere strumentale. Non è ancora chiara la finalità degli impianti, sè parlato di contenitore non di contenuto: se è una realtà extracomunale, allora bisognerebbe parlare anche con gli altri comuni e valutare la sostenibilità economica in base al bacino d'utenza. Le strutture troppo concentrate possono penalizzare e non ci deve essere una speculazione, ma bisogna capire che accessibilità possa offrire e a che prezzi".

PdCI - Mario Ori, per conto del Partito dei Comunisti Italiani, si è interrogato sull'opportunità della collocazione della piscina al parco Ferrari: "Perché realizzarla in quel punto quando si potrebbe benissimo collocare in altri luoghi più qualificati? Le esigenze che sono emerse sono quella sociale del disabile, del bambino e dell'anziano e ci si chiede se tutto ciò sia profittevole per un gestore privato". Ori ha commentato le proposte presentate: "Auspicabile fare una sintesi di tutte quelle esposte, noi pensiamo a un parco come spazio di socializzazione". 

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