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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Felice sul Panaro

Itinerari Modenesi | La Rocca di San Felice, la macchina da guerra degli Estensi

E' stata chiamata la "macchina da guerra" degli Estensi per la sua impenetrabilità. Scopriamo i segreti e le storie di questo castello che vide decine di battaglie e assalti durante secoli turbolenti per l'Emilia

La Rocca Estense di San Felice sul Panaro è una delle più importanti roccaforti militari che possiamo trovare sul territorio emiliano. La sua posizione strategica tra i territori modenese, mantovano, ferrarese e bolognese, basterebbe a giustificare l'importanza che in passato è stata data a questo borgo, quello di San Felice. A queste motivazioni si aggiungono anche la vicinanza ai due centri urbani e politici più importanti della bassa modenese durante il medioevo e il rinascimento, ossia la Mirandola dei Pico e la Carpi dei Pio. 

Questa rocca ha avuto un ruolo militare così importante che è stata ribatezzata "macchina da guerra". Una funzione che già dalla sua fondazione durante il VIII secolo per difendere gli abitanti del borgo dall'invazione degli Ungheri e poi dal 1340 è passata agli Estensi di Ferrara e da quel momento il castrum medioevale è diventato una rocca militare di tutto rispetto. Per chi fosse interessato a vedere questo luogo, per capirne la sua importanza, deve immaginare che per quasi tutto il '400 il castello è stato oggetto di dispute fra i Pio di Carpi e i Pico di Mirandola, ma alla fine dei due litiganti a goderne è stato il terzo, gli Estensi. 

La sua struttura evoca immediatamente il ruolo militare che le era stato affidato. Di pianta quadrilatera, la rocca si struttura è composta da torri angolari e un poderoso mastio difficilmente conquistabile da parte degli assaltatori. In realtà il mastio è solo il cuore di questa struttura, perché infatti in passato era circondato da mura e da un fossato, in perfetto stile difensivo del basso medioevo e rinascimento. 

Purtroppo dal Maggio 2012, quando il territorio fu colpito dal sisma, il castello è diventato inagibile. Infati, è controllata la copertura del corpo centrale insieme a diverse torri. Insieme a lei è stato colpito il il borgo medioevale, ma questo si spera possa essere un incentivo per tutti coloro che vogliono conoscere meglio la nostra storia per vedere il castello e grazie a questo testo immaginare ciò che accadde cinquecento anni fa in quelle terre. 

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