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Cronaca

L'omaggio di Modena al 'Drake': cerimonia al cimitero di San Cataldo per il 25esimo della scomparsa

Il ricordo del figlio Piero («Duro ed esigente, come padre e come capo») e di Montezemolo («E' riuscito a realizzare il sogno di costruire delle automobili straordinarie grazie alla sua determinazione e alla sua passione»)

Un omaggio di Modena alla memoria di Enzo Ferrari in occasione dei 25 anni della sua scomparsa avvenuta il 14 agosto del 1988. E' il significato della breve cerimonia che si è svolta mercoledì 14 agosto al cimitero cittadino di San Cataldo dove l'assessore Gabriele Giacobazzi, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, ha deposto sulla tomba del Drake un cesto di fiori con la scritta ''Citta' di Modena''. Alla cerimonia hanno partecipato, Alessandro Albiero in rappresentanza della famiglia, Carlo Benzi, per lunghi anni a fianco di Ferrari, Stefano Prampolini assessore del comune di Modena, amici ed estimatori. Nei giorni scorsi il sindaco Giorgio Pighi aveva inviato un telegramma al figlio Piero sottolineando come Enzo Ferrari rappresenti ''un grande protagonista della storia di Modena, a cui tutta la comunità modenese è legata, oggi come ieri, da profondi sentimenti di affetto, stima e riconoscenza''.

"Duro ed esigente, come padre e come capo, ma anche capace di gesti di grande generosità e di affettuosità inaspettate, aspetti questi ultimi che tendeva a nascondere''. Così Piero Ferrari, vicepresidente del Cavallino, ha descritto il padre Enzo a www.ferrari.com. ''Coraggioso e innovatore - ha aggiunto -, sempre con lo sguardo volto al futuro: basti pensare alla decisione di fondare la Scuderia nel 1929, l'anno della Grande Crisi, e al progetto di creare una fabbrica di automobili in un'Italia che era ancora piena delle macerie della Seconda Guerra Mondiale''.

''E' proprio per quella sua determinazione assoluta a guardare avanti, che gli faceva dire che la Ferrari piu' bella era quella che doveva ancora nascere, che mio padre avrebbe amato ciò che è diventata oggi l'azienda - ha proseguito Piero - sempre orientata al futuro e all'innovazione, che non si lascia tentare dal mercato, come l'avrebbe voluta lui. Luca di Montezemolo ha fatto e continua a fare un grande lavoro per mantenere intatte le caratteristiche fondamentali del Dna della Ferrari: ad esempio, avrebbe condiviso pienamente la decisione di voler mantenere la produzione sotto la soglia delle settemila vetture all'anno, aumentando però i ritorni economici''. ''Dei tanti ricordi che ho, forse quelli che più mi sono rimasti nella memoria sono legati ai pranzi della domenica insieme a mia madre''.

"L'esempio di Enzo Ferrari va tenuto sempre a mente. E' riuscito a realizzare il sogno di costruire delle automobili straordinarie grazie alla sua determinazione e alla sua passione, caratteristiche che fanno parte del Dna di tutti gli uomini e di tutte le donne che lavorano nell'azienda che porta il suo nome". Sono le parole di Luca Cordero di Montezemolo al sito www.ferrari.com in occasione del 25esimo anniversario dalla morte del fondatore della scuderia di Maranello, Enzo Ferrari, avvenuta il 14 agosto del 1988. "A distanza di venticinque anni -prosegue Montezemolo-, sarebbe felice di vedere che cos'è diventata oggi la Ferrari, una realtà industriale e sportiva unica, che rappresenta un'eccellenza italiana e che continua a far innamorare di sé milioni e milioni di appassionati del Marchio in tutto il mondo".

"E' impossibile -sottolinea il numero uno della Ferrari- riassumere in poche parole che cosa ha rappresentato Enzo Ferrari per me. A lui, al suo coraggio, alla sua capacità di guardare sempre avanti, anche nei momenti più difficili, devo tantissimo, sia sotto il profilo personale che professionale. Ogni tanto ripenso alla fortuna che ho avuto nell'aver conosciuto e nell'aver lavorato con uomini come lui e come l'avvocato Agnelli, persone davvero eccezionali e che hanno dato lustro al nostro Paese, in tutto il mondo. Accanto alla mia scrivania a Maranello ho una foto del Fondatore: nei momenti in cui debbo prendere una decisione importante mi capita istintivamente di guardarla e di chiedermi che cosa avrebbe fatto lui".

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