rotate-mobile
Cronaca

UniMoRe, Laura Arru vince Acero d'Oro per le sue ricerche sull'intelligenza delle piante

La dott.ssa Laura Arru vince il premio per la botanica l'Acero d'Oro 2015 per le sue ricerche sulle potenzialità delle piante. La ricercatrice UniMoRe spiega che dalle sue ricerche ha scoperto che le piante hanno memoria e si riconoscono

E' la ricercatrice UniMoRe dott.ssa Laura Arru a vincere il Premio Acero d'Oro 2015. Si tratta di uno dei premi più prestigiosi nel campo scientifico delle divulgazione delle scienze botaniche. La ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Vita di UniMoRe si è distinta per le ricerche nel campo botanico, in particolare sull’intelligenza delle piante, nuova affascinante frontiera per la conoscenza delle specie che ci accompagnano in questo nostro viaggio sulla Terra.

L’onorificenza le è stata consegnata il 24 marzo scorso nel capoluogo lombardo dall’assessore monzese Francesca Dell’Aquila, al termine di una conferenza tenuta dalla stessa ricercatrice Unimore dal titolo “Compagni di Viaggio”. Il riconoscimento, consistente in una medaglia, che è stato istituito dal Gruppo Botanico Amici del Verde in collaborazione col Comune di Monza, viene attribuito annualmente a personalità, che si sono particolarmente distinte nella divulgazione delle scienze botaniche.

Nell’occasione la dott. ssa Laura Arru ha presentato i frutti del suo lavoro sul comportamento delle piante. “Le piante, oltre il tatto, - ha spiegato - hanno la capacità di elaborare segnali e, anche se non possiamo dire che siano intelligenti, dobbiamo comunque riconoscere che sono sensibili. Recenti ricerche hanno sequenziato il loro genoma, scoprendo le funzioni dei geni, alcuni dei quali comuni a quelli umani. Le piante dunque sanno reagire al suono, sono capaci di produrlo e non solo hanno il senso dell’udito ma anche l’equilibrio, a loro modo si muovono, riconoscono l’alto e il basso, sono sensibili, imparano a riconoscere e quindi a ignorare gli stimoli innocui e a difendersi da quelli nocivi. Sviluppano inoltre la memoria sia a breve che a lungo termine, si riconoscono tra di loro e intrattengono rapporti parentali. In sintesi possiamo dire che le piante sono consapevoli, diciamo pure coscienti, anche se non autocoscienti”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

UniMoRe, Laura Arru vince Acero d'Oro per le sue ricerche sull'intelligenza delle piante

ModenaToday è in caricamento