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Cronaca

Ubriachi al volante? Un centinaio di modenesi scelgono i lavori socialmente utili

Diversi cittadini hanno lavorato gratuitamente per i giorni corrispondenti alla reclusione o alla sanzione, aiutando la Municipale negli uffici o facendo lavori di manutenzione in città. Lo prevede il nuovo Codice della Strada

Non si tratta certo di una legge del contrappasso di dantesca memoria, quanto piuttosto di favorire la rieducazione attraverso il contatto con problematiche direttamente connesse alla circolazione stradale. Capita così che l’automobilista a cui è stata ritirata la patente di guida e sequestrata l’auto in seguito all’accertamento di un tasso alcolico superiore a quello consentito, possa poi estinguere il reato mettendosi al servizio della collettività in un ambito specifico come l’educazione e la sicurezza stradale.

Il Comune di Modena è stato infatti tra i primi in Italia a recepire una delle novità della riforma del Codice della strada, che permette al giudice, se l'imputato non ha causato un incidente e non ha già usufruito del beneficio, di commutare con il lavoro di pubblica utilità la pena detentiva e pecuniaria a carico di chi ha violato il Codice della strada a causa del tasso alcolemico superiore al consentito o per guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope.

Sono stati già 101 i cittadini, di diverse età, nazionalità e professionalità, che hanno usufruito di questa opportunità nei settori del Comune di Modena coinvolti e la maggior parte di loro ha terminato il percorso con esito positivo.

Si tratta per lo più di giovani, spesso studenti universitari, che hanno conseguito da poco tempo la patente di guida, impiegati, grazie alle loro conoscenze informatiche, in attività di aggiornamento e inserimento dati, ma anche di insospettabili professionisti, uomini e donne, che oltre a estinguere il reato, hanno così la possibilità di dimezzare il periodo di sospensione della patente di guida e di vedersi revocare l’eventuale confisca del veicolo sequestrato.

Persone meno "digitalizzate", o che svolgono attività lavorative artigianali, vengono  invece impiegate nei settori dell’Ambiente e della Manutenzione, per esempio in lavori di tinteggiatura, falegnameria o giardinaggio. La prestazione di lavoro non retribuito ha una durata corrispondente alla pena detentiva, oppure al numero di giornate corrispondenti alla pena pecuniaria. Per accedere al percorso è necessario un contatto diretto con la Polizia municipale e un colloquio informale per definire la collocazione più idonea in base a conoscenze specifiche, esperienze lavorative maturate e attitudini personali.

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