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Cronaca Via Giardini Sud

Lite per una festa parrocchiale, si vendica pubblicando annunci erotici

In seguito a un banale diverbio, un uomo ha pubblicato annunci erotici su internet con i recapiti di una modenese che ogni giorno, per tre settimane, ha ricevuto sul suo telefono cellulare decine di chiamate ed sms. Indagini della polizia postale

Da un banale litigio per l'organizzazione di una festa parrocchiale per bambini, è scaturita una vendetta a colpi di annunci erotici pubblicati su decine di siti internet per fare arrivare alla malcapitata rivale decine centinaia di chiamate e di sms da parte di uomini alla ricerca di prestazioni sessuali. Ha richiesto un mese di indagini da parte della polizia postale di Modena un caso che ha turbato la quiete di una famiglia normalissima di via Giardini. Tutto è cominciato lo scorso 24 gennaio quando la 44enne C. A. si è recata negli uffici di via Canaletto per sporgere una denuncia per diffamazione mezzo internet e sostituzione di persona verso ignoti a causa della pubblicazione di messaggi a luci rosse recanti nome e numero di telefono su un noto sito web di annunci che avevano portato decine di uomini a contattarla ripetutamente ogni giorno per concordare appuntamenti o incontri di piacere. Il 27, il 28 e il 14 febbraio, la vittima ha integrato la denuncia formalizzata in precedenza segnalando altri siti su cui erano stati pubblicati i medesimi annunci: in uno di questi era stata anche pubblicata la sua residenza. In una ventina di giorni, la donna ha ricevuto quotidianamente sul suo telefono cellulare dalle 60 alle 70 chiamate e decine di sms: in un'occasione, un uomo si era presentato al campanello di casa chiedendo di incontrarla.

Viste le segnalazioni raccolte, la polizia postale ha avviato gli accertamenti del caso disponendo la cancellazione degli annunci ed è risalita all'indirizzo Ip del computer da cui sono stati inseriti, un computer riconducibile a un'azienda di carpenteria edile di Rubiera: gli hard disk che riportavano le tracce dell'inserimento degli annunci sono stati posti sotto sequestro. A questo punto, gli agenti hanno richiesto e ottenuto un colloquio con la famiglia della vittima di questa spiacevole situazione: dal racconto di un episodio futile, come un diverbio per l'organizzazione di un momento conviviale per bambini con altri genitori, è scaturita la svolta dell'indagine. Dato che i giovanissimi di questa parrocchia frequentano tutti il medesimo istituto, la polpost ha ottenuto dall'ufficio scolastico provinciale l'elenco di tutti gli alunni e i rispettivi genitori per poi incrociare i nominativi con quelli forniti dall'azienda reggiana che ha subito collaborato alle indagini consegnando l'elenco dei dipendenti. Il risultato? Il responsabile è stato individuato in C. P, 47 anni, marito di una donna protagonista del litigio citato in precedenza, è stato invitato a comparire al comando della polizia postale: messo di fronte ai riscontri dell'indagine, ha ammesso le sue responsabilità senza addurre una motivazione particolare. L'uomo è stato indagato in stato di libertà per diffamazione e sostituzione di persona. La Procura della Repubblica di Modena, dal canto suo, ha ravvisato anche il reato di stalking.

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