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Cronaca Medolla

Amianto e rifiuti pericolosi: viaggio tra le macerie della Haemotronic di Medolla

Sono passati nove mesi dal sisma dello scorso maggio e nulla pare essere cambiato da quando il crollo causato dalle scosse di terremoto causò quattro vittime sotto il capannone dell'azienda attiva nel biomedicale

Calcinacci, rottami, amianto e altri rifiuti pericolosi. Questa la situazione in cui versa il terreno su cui, fino allo scorso 29 maggio, sorgeva la Haemotronic di Medolla, una delle più importanti realtà del biomedicale della Bassa Modenese. All'epoca, fu salatissimo il tributo pagato in termini di vite umane: i crolli causarono quattro vittime in questo capannone che assurse tra i simboli della tragedia emiliana. "I ragazzi erano il valore più grande - raccontò in lacrime Mattia Ravizza, uno dei soci della ditta - Con loro ho perso una parte della mia famiglia". I quattro operai rimasti sotto le macerie? "Persone a cui siamo legatissimi - aggiunse - Il nostro era un gruppo solido ed affiatato. Questo sisma lo ha distrutto".

Sisma, le maceria della Haemotronic

A nove mesi di distanza dai crolli per le scosse di terremoto, nulla è cambiato: come segnalato dalle fotografie scattate dal mirandolese Raffaele Ganzerli, nessuno si è minimamente occupato delle macerie della Haemotronic. Il terreno non è stato recintato e, come mostrato nelle immagini, è relativamente facile accedere a un'area quanto mai ricca di insidie: oltre alla scala antincendio lesionata e ai piloni in cemento pericolanti, non mancano lastre ondulate di amianto, contenitori di liquidi nocivi e taniche di soluzioni acide abbandonate all'aperto, in barba ad ogni rispetto per l'ambiente.

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