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Cronaca

Magner Bein | Il tartufo modenese delle valli Dolo e Dragone

Non solo Alba e il Piemonte ma il tartufo è un elemento fondamentale anche nel nostro territorio, in particolare in una zona precisa del nostro Appennino dove è presente una specie di altissimo valore

Siamo in tempo di castagne, zucca e anche tartufi. Se parliamo del tartufo, questo fungo dall'elevato valore economico e dal sapore tanto intenso quanto particolare, a molti viene in mente la zona di Alba e in generale il Piemonte come area geografica dove trovarne dei migliori. In realtà anche il territorio modenese è ricco di tartufi di altissimo pregio, e si trova in un'area ben precisa, ossia nella Valle del Dolo e nella Valle del Dragone, al confine con la Toscana. 

La produzione di tartufi caratteristica di questo territorio si basa sul Tuber Magnatum Pico, ossia il tartufo bianco noto anche come trifola, che per il suo intenso profumo e la sua rarità, è considerato in assoluto il più pregiato fra tutti. In riferimento all'area delle valli Dolo e Dragone, ci si rifersce ai comuni di Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano. Il tartufo si è legato molto a questo ambiente e infatti è in perfetta simbiosi con alcune piantee arboree quali querce, salici, noccioli, carpini e pioppi.

Secondo una storia raccontata dagli anziani del paese nei campi, le zolle smosse dalle loro zappe portavano alla luce diversi di questi preziosi funghi sotterranei dal caratteristico profumo. Secondo le testimonianze storiche, tramandate di generazione in generazione, narrano di una gran quantità di questi funghi nelle due verdi vallate, tuttavia solo negli ultimi decenni nella gastronomia locale.

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