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Cronaca

Magner Bein | La tradizione modenese del miele, dall'Appennino alla pianura

Il miele è stato dai tempi antichi il dolcificante preferito dai modenesi, e non solo. Un viaggio tra i diversi mieli modenesi dall'Appennino alla pianura

Il miele è il prodotto naturale per eccellenza alla base della tradizione culinaria romana e da lì si è perpetuato nel tempo come il dolcificante dei più poveri. Nell'Appennino Modenese il miele ha ricoperto e ricopre tutt'oggi un ruolo fondamentale, in quanto quello modenese di miele è ritenuto un prodotto di altissima qualità.

Quello del nostro Appennino è il miele di castagno, articolarmente gradito ai palati più forti per il suo retrogusto amarognolo, l'odore è delicato con punte tipiche dei fiori di castagno e la sua particolarità è che rimane liquido e può presentare in alcuni casi una leggerissima e delicata cristallizzazione. Il metodo per ottenerlo è quello tipico dell'apicoltura biologica e per questo viene considerato di alta qualità, in quanto non sono impiegati trattamenti chimici e viene raccolto in zone contaminate. 

La cultura del miele tuttavia si trova anche nella zona della pianura modenese in cui prende il nome di miele millefiori, prodotto al di sotto dei 400 mt. di altitudine e caratterizzato dalla miscela di numerosissime specie di fiori. Di questo genere ci sono in realtà due tipologie, ovvero il millefiori chiaro che tende a cristallizzare qualche mese dopo essere stato raccolto e il millefiori scuro che invece ha un sapore che ricorda di più il castagno o la melata. 

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