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Cronaca Sassuolo / Via San Michele

Delitto Galiotto, condanna confermata per Marco Manzini

Confermata la condanna di primo grado per l'uxoricidio è avvenuto l'11 febbraio 2009 a San Michele dei Mucchietti, Sassuolo. Respinte le richieste di aggravanti, disposti maxi risarcimenti per i famigliari

Niente da fare per Marco Manzini, il tecnico 37enne giudicato colpevole dell'omocidio volontario della moglie 30enne Giulia Galiotto: in appello, infatti, è stata confermata la condanna di primo grado in abbreviato a 19 anni e quattro mesi di reclusione. L'uxoricidio è avvenuto l'11 febbraio 2009 a San Michele dei Mucchietti, Sassuolo. Manzini, dopo aver ucciso la moglie con una pietra, ne aveva inscenato il suicidio gettandola nel greto del fiume Secchia, ma era stato scoperto e arrestato dopo poche ore. La Corte d'Appello di Bologna non ha accolto i ricorsi presentati dal sostituto procuratore di Modena Pasquale Mazzei, che chiedeva l'aggravante della premeditazione per l'imputato, e della difesa di Manzini, che invece aveva chiesto gli fosse riconosciuto il vizio parziale di mente. Accolta invece la richiesta della parte civile: a ciascuno dei genitori della vittima andranno 451mila euro, alla sorella 151mila euro.

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