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Cronaca Mirandola

Ricostruzione, Mirandola: rivive la coop sociale "La Zerla"

Il terremoto ha reso inagibile la struttura della coop sociale attiva nell'inserimento lavorativo dei disabili: in aiuto de "La Zerla" è intervenuta la onlus Cbm che si occuperà del recupero della sede

Dopo i danni inflitti dal terremoto con conseguente inagibilità dei locali, la cooperativa sociale "La Zerla" di Mirandola aveva sospeso ogni iniziativa. Il sisma aveva messo a repentaglio un'attività presente sul territorio dal 2000 specializzata nell'inserimento sociale e lavorativo delle persone disabili che, nella Bassa, erano per lo più impegnate nel recupero del materiale plastico per le imprese del biomedicale.

LAVORO - Per i dipendenti de “La Zerla” (14 tra full time e part time e 20 con Borse lavoro) il blocco delle attività della cooperativa per l'inagibilità dei locali ha portato un ulteriore danno, oltre agli evidenti disastri provocati dalle ripetute scosse. Perdere la quotidianità del lavoro e la preziosa occasione di socializzazione, infatti, ha creato un buco nella vita dei soci e dei volontari.

ASSISTENZA - In soccorso della coop sociale è intervenuta la Cbm Italia Onlus, storica Ong attiva nel campo delle disabilità fisiche e mentali nei Paesi in Via di Sviluppo: questa organizzazione, infatti, ha contribuito a sostenere la ricostruzione della “La Zerla”: "Abbiamo voluto dimostrare con un atto concreto la nostra vicinanza - ha detto Luciano Miotto, direttore nazionale Cbm Italia - scegliendo di sostenere gli interventi per la messa in agibilità della sede della cooperativa che, da metà luglio ha trovato una sede provvisoria per ricominciare a svolgere alcune attività".

RINGRAZIAMENTO - Sincero apprezzamento da parte dei responsabili della coop sociale: "Si tratta di un passo importante per cercare di recuperare la quotidianità e non lasciare i nostri ragazzi con le mani in mano, nell’angoscia del terremoto - ha affermato Sauro Berselli, fondatore e presidente della cooperativa - Il problema è che a settembre il complesso sportivo riprenderà la normale attività e quindi non potremo rimanere qui. Occorre rendere di nuovo agibile il prima possibile la sede della cooperativa per il bene dei nostri ragazzi!”.

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