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Cronaca

Modena, provincia del lavoro femminile. Le donne occupate quasi quanto gli uomini

Il lavoro nella provincia sta raggiungendo sempre più una ragionevole equità tra uomini e donne, infatti queste ultime sono oltre 132 mila occupate su un totale di 302 mila occupati totali

Il lavoro nella provincia sta raggiungendo sempre più una ragionevole equità tra uomini e donne, infatti queste ultime sono oltre 132 mila occupate su un totale di 302 mila occupati totali. I numeri sono stati elaborati dal servizio Statistica della Provincia, sulla base dei dati Istat e delle comonunicazioni di assunzione delle imprese ai Centri per l'impiego modenesi.

Le donne occupate dai 15 ai 64 anni rappresentano il 58,3 % delle donne totali in provincia, in linea con il dato regionale, e con un tasso più elevato del livello medio nazionale. Non solo, il tasso di disoccupazione femminile è passato dal 2014 al 2015 da 8,8% a 8,4%, e seppur questo dato sia inferiore al tasso di disoccupazione sia regionale (9,1%) che nazionale (12,7%), questo dato rimane tuttavia superiore al tasso di disoccupazione medio generale (cioè tra uomini e donne) che è del 7,4%. Il dato più negativo riguarda il tasso di  disoccupazione femminile giovanile a Modena che si attesta al 19%, tuttavia molto più basso di quello regionale che supera il 33% e quello nazionale che è pari al 42%.  

"Sono dati - sottolinea Barbara Maiani, consigliera di Parità della Provincia di Modena - che evidenziano una più elevata partecipazione delle donne modenesi al mercato del lavoro nel nostro territorio che offre qualche opportunità in più. Tuttavia l'impatto negativo della crisi si è fatto sentire sul lavoro femminile in misura maggiore rispetto agli uomini e le donne continuano a trovare maggiori difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro. Un mercato del lavoro che comunque sta cambiando, anche per le donne, per effetto della crisi ma anche delle nuovi disposizioni legislative, in particolare il Jobs act."  

L'elaborazione della Provincia sull'occupazione femminile ha preso in esame anche i dati sulle assunzioni comunicate dalle imprese ai Centri per l’impiego. Da tali dati emerge che quasi la metà degli avviamenti al lavoro (pari a 66.522) è relativa a lavoratrici (su 135.672 avviamenti nel complesso), in crescita rispetto al 2014 (63.709 comunicazioni) e al dato 2013 (60.796 avviamenti).  Delle assunzioni comunicate, 52 mila sono relative a lavoratrici italiane e 14 mila a lavoratrici straniere, provenienti soprattutto da Romania, Marocco, Albania, Pakistan, Cina, Ghana e Moldova.   

Per quanto riguarda i settori di attività quasi il 38 per cento (51.163 avviamenti) è stato presentata per due settori: “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (all'interno del quale ci sono le agenzie di lavoro interinale) e “Istruzione” settore dove le donne sono in netta  prevalenza. Tutti i principali settori vedono negli ultimi due anni un aumento della manodopera femminile, eccetto le attività con le famiglie in qualità di datori di lavoro (dove sono inquadrate colf e badanti) dove nel 2015 si è registra un calo costante delle assunzioni comunicate dalle 5.188 del 2013 alle 4.861 del 2015. 
 

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