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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Modenesi detenuti per uxoricidio, presto sposi dietro le sbarre

Francesca Brandoli e Luca Zambelli, detenuti nel carcere Dozza di Bologna, potrebbero convolare a nozze entro la fine dell'estate. Testimoni delle nozze con rito civile, dovrebbero essere i volontari che assistono i due condannati nelle loro attività nella casa circondariale

Sono in carcere, nello stesso carcere, dove entrambi devono scontare una condanna per l'omicidio del consorte. Presto si sposeranno. Francesca Brandoli, modenese di 38 anni, condannata all'ergastolo per aver ucciso il marito; e Luca Zambelli, 42 anni di Sassuolo condannato a 18 anni per l'assassinio della moglie, vogliono unirsi in matrimonio. Che avverrà nel carcere della Dozza, a Bologna, dove vivono. I due delitti furono commessi nel 2006. Il 16 maggio Zambelli, elettricista, accoltellò Stefania Casolari, barista di 36 anni, nella loro casa di Sassuolo, nel Modenese. Si stavano separando, lui non sopportava che la donna avesse un nuovo compagno, e soprattutto le complicazioni della separazione con relative le ripercussioni sui figli (all'epoca dei fatti di 14 e 10 anni). La colpì con 21 coltellate, fu condannato a 20 anni in primo grado con rito abbreviato, ridotto a 18 in appello.

Sempre nel 2006, ma il 30 novembre Francesca Brandoli, e l'amante Davide Ravarelli, uccisero a coltellate e colpi di martello l'ex marito della donna, Christian Cavaletti, a Reggiolo (Reggio Emilia). Proprio quel giorno il giudice aveva appena affidato alla vittima i due figli della coppia. Per l'accusa quello fu il movente dell'omicidio. Nell'ottobre 2010 la Cassazione ha confermato il carcere a vita per i due assassini, cui fu contestata anche la premeditazione del delitto: prima di commetterlo avevano comperato dei guanti. L'unione tra Francesca Brandoli, che in carcere tentò anche il suicidio, e il complice si è interrotto. Ora la donna ha un nuovo legame, quello appunto con Zambelli. Galeotto, tra loro, sarebbe stato un incontro nella sala dei colloqui del carcere di Bologna. I due infatti si conoscevano da prima che la loro vita si incrociasse dietro le sbarre, ma il legame è sbocciato solo negli ultimi mesi.

Saputo di essere detenuti nello stesso luogo hanno iniziato a scriversi, poi hanno chiesto un incontro in sala colloqui. Ora si scrivono e si vedono una volta al mese. Se i loro legali (Lucrezia Pasolini per Brandoli e Paola Benfenati per Zambelli), riusciranno a superare gli scogli burocratici, dopo l'affissione delle pubblicazioni di matrimonio i due potrebbero sposarsi entro fine estate. Quando saranno marito e moglie gli incontri mensili potranno essere fino a sei.

"Non ho mai assistito Zambelli in udienza, ma solo nella fase esecutiva da qualche mese - ha spiegato Benfenati - Quando l'ho conosciuto mi ha manifestato l'intenzione di sposarsi. Lui e Francesca Brandoli si conoscevano da prima di entrare in carcere, perché sono entrambi originari di Modena", ha confermato il legale, sottolineando che non solo la sentenza ha riconosciuto l'atteggiamento collaborativo del suo assistito, ma che questi anche in carcere ha sempre tenuto un buon comportamento.

Testimoni delle nozze, nella casa circondariale e con rito civile, dovrebbero essere i volontari che assistono i due condannati nelle loro attività alla Dozza. Brandoli nella sezione femminile (dove si trova anche Anna Maria Franzoni) fa volontariato in biblioteca; potrà sperare nella semilibertà tra una ventina di anni, mentre Zambelli ne deve scontare ancora 12, ma potrà chiedere di accedere ai benefici quando avrà scontato metà della pena. L'unione riapre le ferite dei parenti delle loro vittime. "io non li sento da tempo - ha spiegato l'avvocato Enrico Della Capanna che tutelò come parte civile il padre di Christian Cavalletti, Claudio, la madre, Ezilda Menegatti, e i bambini - ma so che il padre, quando ha saputo la notizia delle nuove nozze, ha detto che di quella donna 'non gliene importa piu' nullà".

(ANSA)

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