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Cronaca Crocetta / Via Stanguellini

Museo Casa Natale Enzo Ferrari: pochi visitatori, è crisi?

Dubbi di crisi serpeggiano tra gli addetti ai lavori a soli due mesi dall'inaugurazione del Museo Enzo Ferrari: l'attuale media di visitatori giornalieri non lascia spazio all'ottimismo

A soli due mesi dall'apertura sembra aleggiare aria di crisi sul Museo Enzo Ferrari. La notizia, tratta dal blog "l'asino che vola: Riflessioni eretiche sul Sistema Modena", mette in primo piano il dubbio che nasce dal dibattito di lunedì scorso in consiglio comunale a seguito di una interrogazione del consigliere Pd Garagnani sull’opportunità di allestire la mostra su Gilles Villeneuve al Foro Boario anzichè all’interno della nuova struttura museale. Proposta alquanto singolare e poco logica dato che il mitico Giles correva per la rossa. 

IL MOTIVO - Il motivo principale di queste voci sarebbero i numeri dei due mesi di attività che vedono una forte flessione tra il primo ed il secondo: se nel primo mese (marzo) gli ingressi totali sono stati 20 mila compresi 8 mila gratuiti, allora significa che gli ingressi paganti sono stati 12 mila; se, come ha dichiarato Sitta componente del consiglio di amministrazione del Mef, dopo i primi due mesi, i visitatori paganti totali sono stati 18 mila, significa che ad aprile i biglietti staccati sono stati 6 mila (ovvero 18 mila - 12 mila), cioè in media 200 al giorno per un incasso totale lordo di 78 mila euro, ipotizzando che tutti abbiano pagato prezzo pieno.

GESTIONE DEL MUSEO - La gestione del Mef e delle attività affini è affidata a un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) che include Manutencoop, Ing. Ferrari spa, Sirio ed altri, che lo scorso novembre si aggiudicò il secondo bando di gara indetto dalla Fondazione Mef, ribassato del 30% rispetto al primo. Modena è garante di una fidejussione di 4 milioni di euro a favore di Unicredit a fronte di un mutuo che la fondazione accenderà probabilmente a fine giugno, allo scadere del pre-finanziamento attualmente in essere. Intanto la banca ha già alzato lo spread sul finanziamento dallo 0,60% al 2,00%. Secondo logica qualora non dovessero esserci possibilità di pagamento, parte di questi ricadrebbero sui cittadini. Tutto quindi è in mano ai 33 componenti degli organi statutari ai quali a fine 2010 si aggiungevano già la direttrice Adriana Zini e due dipendenti, addetti all’amministrazione e alla comunicazione. "Non sono ancora disponibili dati più aggiornati - conclude il post - ma possiamo stare tranquilli che tutte queste teste pensanti sapranno tirare fuori le idee giuste per promuovere a dovere la struttura".

 

 

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