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Cronaca Vignola / Via del Vescovado

L'eroina? Parte da Modena e viene distribuita in tutto il nord Italia

Nelle scorse ore sono scattate le manette per 20 corrieri grazie a un'operazione della Squadra Mobile di Modena: l'organizzazione, in qualità di grossista dello stupefacente, riforniva i sodalizi criminali minori attivi nello spaccio al dettaglio

Diciannove ordinanze di custodia cautelare in carcere, venti corrieri arrestati, cinque soggetti indagati a piede libero. Questi i principali numeri dell’operazione antidroga della Squadra Mobile della Questura di Modena, denominata “Bishop”, grazie alla quale, in tre anni di indagine, è stato possibile smantellare un’organizzazione dedita alla gestione e allo spaccio di svariati quantitativi di eroina brown sugar, gestendo in maniera capillare il traffico di stupefacenti per l’intera regione Emilia Romagna e per buona parte del Nord Italia.

PRECEDENTE - Questa organizzazione, formata prevalentemente da albanesi, tunisini e marocchini per lo più recidivi, aveva quali fornitori i soggetti già arrestati nel settembre scorso durante l’operazione “Bisht” con la quale vennero eseguite oltre cinquanta ordinanze di custodia cautelare in carcere con circa cinquanta corrieri tratti in arresto e ventitré chili di droga sequestrati. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, in stretta collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.) e il Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha consentito di smantellare il sodalizio che era attiva nel rifornimento di stupefacente di quelle organizzazioni minori dedite allo spaccio al dettaglio.

ARRESTI - Nel corso delle indagini, gli operatori di Polizia hanno arrestato diversi corrieri, sequestrando numerosi chili di eroina, tre dei quali, ad esempio, ad un albanese: quest'ultimo, per non destare sospetti, era solito trasportare tre chili di droga alla volta facendo viaggiare a bordo del proprio veicolo anche la moglie e i due figli piccoli. È stato arrestato, tra gli altri, un altro narcotrafficante, anch'egli albanese, negli attimi successivi alla cessione di un quantitativo di eroina, rinvenendo in suo possesso una penna-pistola con all’interno due proiettili calibro 22. In manette anche una donna marocchina di 37 anni, considerata dagli inquirenti tra i vertici dell'organizzazione retta più che altro da pusher di origine albanese, con incarichi di responsabilità nella gestione dell'attività svolta dai suoi connazionali. Le esecuzioni sono state effettuate a Modena, Milano, Bologna, Mantova e Novara, in collaborazione con il personale delle locali Squadre Mobili, assistito dagli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e da due unità cinofile di Bologna.

INDAGINI - Il nome dell'operazione deriva dall'ubicazione della base logistica del sodalizio criminale: un appartamento in via del Vescovado a Vignola, città definita dal capo della Squadra Mobile Amedeo Pazzanese come "una discreta centrale di appoggio per i gruppi attivi nello spaccio di stupefacenti". Come appurato dagli investigatori, il gruppo di narcotrafficanti era ben radicato nelle Terre dei Castelli con ramificazioni presenti, oltre a Vignola, anche a Castelnuovo Rangone, Spilamberto e Savignano sul Panaro. Sul caso specifico di Savignano, si è espresso il direttore del Sert di Modena Claudio Ferretti: "Fa piacere apprendere come un ingente quantitativo di stupefacente sia stato tolto dal mercato - ha commentato - Nelle Terre dei Castelli, in particolare a Savignano, diversi pazienti originari del posto non a caso mi avevano segnalato nei mesi scorsi un'alta densità di spacciatori disposti a vendere ogni tipo di sostanza".

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