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Cronaca

Richiedenti asilo, i numeri crescono. Solo in città sono 700

In Comune il punto sull'emergenza migratoria con il referente dello Sprar regionale. In provincia si è toccata quota 1.350: "C'è di sicureo un problema di distribuzione territoriale"

Anche a Modena i migranti sono in aumento e registrano problemi di distribuzione territoriale. Una questione nota e irrisolta da mesi di cui si è parlato in questi giorni in Comune, nel corso di una commissione consiliare con l'assessore Giuliana Urbelli e gli altri addetti ai lavori del territorio. Il 20 ottobre scorso era stato annunciato il nuovo protocollo d'intesa sull'accoglienza tra il prefetto Maria Patrizia Paba, l'arcivescovo Erio Castellucci, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, i presidenti delle Unioni comunali e la dirigenza dell'Ufficio scolastico provinciale, segnalando la presenza di 1.200 richiedenti asilo.

Dopo due settimane, i numeri vanno aggiornati. In provincia di Modena, ha spiegato Fausto Stocco del progetto Sprar territoriale, ci sono oggigiorno oltre 1.260 migranti ospitati nei centri di accoglienza straordinaria, tramite la Prefettura, e altre 98 persone adulte rifugiate nel sistema Sprar. Si contano quindi più di 1.350 persone in provincia, alle quali si aggiunge un centinaio di minori stranieri non accompagnati. Se dunque la fotografia modenese ricalca "quella nazionale", Stocco ha aggiunto che nel sistema di protezione dei rifugiati di Modena, lo stesso Sprar, quasi 700 dei 1.200 migranti si trovano nel Comune capoluogo, nonostante i 65 posti Sprar specifici oltre ai 33 provinciali. Quindi, "c'è certamente un problema di distribuzione territoriale", evidenzia Stocco.

Intanto, l'obiettivo della Prefettura di viale Martiri è quello di sviluppare un modello di accoglienza condiviso secondo criteri di "equa distribuzione e sostenibilità": si insisterà in particolare sui percorsi di diffusione della lingua italiana, oltre che "dei principi, dei valori e delle regole della società nazionale ed europea" cosi' come, inoltre, "del conseguimento e valorizzazione di competenze e di sviluppo di attività di volontariato a favore della collettività in un virtuoso circuito di reciprocità".

(fonte DIRE)

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