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Stranieri e accoglienza, viaggio tra i numeri dell'Ufficio Immigrazione

Sono quasi 69mila gli stranieri sul territorio provinciale: Dietro ad ognuno di loro una storia particolare e una importante mole di burocrazia, gestita da pochi funzionari dell'Ufficio Immigrazione. Un lavoro ulteriormente aggravato dal boom delle richieste d'asilo

La crescita e la complessità dei flussi migratori sono sotto gli occhi di tutti: un tema di enorme impatto sociale e di acceso dibattito politico. Ma guardando oltre le drammatiche immagini delle carrette del mare o delle strutture che ospitano gli immigrati – spesso al centro di contestazioni – vi è un sistema che lavora quotidianamente lontano dalla luce dei riflettori, agli sportelli e sulle scrivanie degli Uffici Immigrazione. 

Quello che colpisce, in modo specifico sul nostro territorio solo le proporzioni algebriche. Basti pensare che in provincia di Modena si trovano (ad oggi) 68.609 stranieri in possesso a vario titolo di permesso un documento di soggiorno. La gestione di questa moltitudine, pari al 10% della popolazione residente, è in mano a 38 persone. E' questo, infatti, l'organico di Polizia di Stato e Amministrazione Civile che costituisce l'Ufficio Immigrazione presso la Questura di Modena e i Commissariati distaccati.

Sono questi funzionari a gestire l'immensa mole di burocrazia che la legge italiana ha stratificato di fronte alle richieste di permessi di soggiorno. I documento vengono rilasciati per diversi motivi: la parte prevalente è data dal lavoro subordinato (32.770) e dai permessi per famiglia (28.948 suddivisi tra motivi familiari 26.260 e permessi per minori 2.688). Altre tipologie di permesso sono quelle per studi (700), motivi religiosi (64), lavoro autonomo (1.564) e per lavoratori altamente specializzati - ingegneri, tecnici qualificati, ecc. - (82), che lavorano presso le pi più importanti aziende modenesi. Le etnie numericamente più presenti sul territorio sono quella marocchina (14.956), albanese (6.944), cinese (5.517), tunisina (5.011), ghanese (4.996).

Altro settore fondamentale che ha visto un incremento di attività lavorativa negli ultimi due anni è quello relativo alle presenze dei “richiedenti asilo”. Un fenomeno esploso con le migrazioni dall'Africa e da alcuni paesi dell'Indocina: basti pensare che nel 2013 le domande sono state 93, mentre nel 2014 già 385, per raggiungere quota 500 nel 2015 con trend in aumento di circa il 300%. Ad oggi risultano rilasciati 1.589 permessi tra riconoscimento del diritto di asilo, protezione sussidiaria e motivi umanitari, il 2,3% rispetto al dato globale delle presenze di stranieri extracomunitari sul territorio. 

Si tratta di un iter lungo e complesso, che dall'arrivo in Italia alla definitiva regolarizzazione può comportare fino ad un anno di passaggi burocratici e attese. Le richieste vengono acquisite dopo che gli stranieri sono sbarcati sulle coste italiane e transitati attraverso l’Hub di Bologna. Successivamente vengono trasferiti sul territorio della Provincia e gestiti tramite le cooperative incaricate dalla Prefettura. Una volta formalizzata la domanda in Questura, gli stranieri devono essere sentiti dalla Commissione per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Bologna, le cui decisioni, sia positive sia negative, vengono poi notificate dalla Questura. Fra le etnie già presenti, riconosciute titolari di forme di protezione sussidiaria, abbiamo cittadini provenienti dall’Afghanistan (32), Nigeria (32) Costa d’Avorio (20), Ghana (19). A seguito degli sbarchi sulle coste italiane dei migranti salvati con le operazioni Mare Nostrum e Triton si registra attualmente un aumento di nigeriani (102) e dei “migranti via terra”, ovvero di pakistani (50).

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