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Cronaca

Nutrie "declassate", cambiano le norme per la caccia e le competenze

I temibili roditori sono stati equiparati per legge a topi e ratti: cambiano così le competenze e le regole alla base della caccia a questi animali, noti per i danni provocati agli argini

Novità significative per quanto riguarda gli animali più presenti - loro e nostro malgrado - nelle cronache modenesi dell'ultimo anno. Cambia infatti la classificazioni delle nutrie e di conseguenza il panorama normativo e istituzionale nel quale finora erano inquadrate.

«La Provincia garantirà il coordinamento dell'attività di controllo contro il proliferare della nutria, ma con la nuova normativa nazionale entrata in vigore in agosto occorre avviare un tavolo di confronto con i Comuni, che acquisiscono nuove competenze in materia,  e gli Atc allo scopo di programmare gli interventi futuri». Lo afferma Luca Gozzoli, assessore alle Politiche faunistiche della Provincia di Modena, a proposito dell'entrata in vigore della legge che classifica le nutrie alla pari di topi, ratti e talpe (sui quali è competente il Comune nell'ambito della tutela igienico-sanitaria)  mentre in precedenza, essendo considerate animali selvatici, erano sottoposte alle normativa sull'attività venatoria di competenza della Provincia.

Nei giorni scorsi la Regione, con una lettera alla Provincia, ha chiarito le caratteristiche e modalità dello scenario scaturito dalla nuova normativa. «Abbinando le esigenze igienico sanitarie e quelle di controllo sulla proliferazione - prosegue Gozzoli - gli enti locali hanno ora uno strumento in più per rendere ancora più efficace l'attività di tutela dei nostri argini minacciati dalla proliferazione di questa specie. Occorre però avviare un confronto con i Comuni e gli Atc - conclude Gozzoli - per coordinare le modalità dei futuri piani di controllo che, se necessario, saranno intensificati». 

Come noto, le nutrie rappresentano un enorme pericolo per gli argini ,non solo a causa delle tane, ma anche perché distruggono in profondità la vegetazione contribuendo a rendere le rive meno stabili e più facilmente soggette a frane. La nutria è un roditore di grossa taglia (gli adulti arrivano a pesare anche dieci chili) originario del Sudamerica e introdotto in Europa negli anni ‘20 per la produzione di pellicce (il cosiddetto castorino). Dopo la crisi di questa attività, la nutria, non essendo cacciate e in assenza di predatori naturali, ha iniziato a moltiplicarsi velocemente in tutta Europa. Nel modenese la nutria è arrivata intorno ai primi anni ’80 e da allora ne sono state abbattute decine di miagliaia, senza tuttavia risolvere radicalmente il problema della loro attività.

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