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Cronaca Via Bonacorsa, 20

Occupazione in centro, autonomi e famiglie sfrattate invadono palazzo abbandonato

Un edificio vuoto di proprietà pubblica in via Bonacorsa è stato occupato dagli autonomi dello sportello La Rage e da un gruppo di famiglie: “Gli interessi di politici e speculatori devono essere piegati a vantaggio dei bisogni della città”

Dopo mesi dall'ultimo episodio, il mondo dei collettivi autonomi torna a mobilitarsi con una nuova occupazione di un edificio pubblico. In questo caso si tratta di una occupazione a scopo abitativo, che ha avuto come obbiettivo prescelto il palazzo di via Bonacorsa n. 20, vecchio stabile di proprietà pubblica vuoto da tempo e situato accanto alle ex carceri di Sant'Eufemia, attualmente in ristrutturazione.

L'occupazione è avvenuto lo scorso sabato 30 maggio, con alcune famiglie che sono state accompagnate a prendere possesso dei locali vuoti e polverosi da parte dei militanti dello  Sportello Sociale La Rage, il gruppo che si batte contro gli sfratti e per il diritto alla casa e che trova sede insieme ai giovani dello Spazio Guernica proprio alle spalle dell'edificio occupato, in via Carteria.

“La presenza di appartamenti vuoti, disponibili e inutilizzati, ha richiamato un gruppo di famiglie che nei mesi scorsi hanno vissuto sulla loro pelle l'assenza di risposte dignitose al problema abitativo spiegano gli occupanti - Si tratta infatti di famiglie sfrattate, in condizione di morosità incolpevole, che hanno subito l'espulsione dal tessuto produttivo del territorio. Per loro le politiche sociali non prevedono nulla: secondo le leggi regionali, infatti, chi ha reddito 0 non può accedere alle graduatorie dell'Edilizia Residenziale Pubblica gestite dall'ACER. In questo territorio, anche nel caso di lavoratori con 20 anni di attività e contributi versati, la perdita della capacità di lavorare significa esclusione da ogni diritto”.

Alcuni degli occupanti sarebbero in difficili condizioni di salute o con invalidità dichiarata e molti sono i minori. L'occupazione non ha ancora destato l'attenzione da parte delle istituzioni e gli autonomi hanno preparato anche un'iniziativa per martedì 2 giugno, una “Festa di Quartiere” che prevede attività di recupero e adeguamento dello stabile, oltre ad un pranzo e a laboratori per bambini.

“La mala gestione della fase successiva al sisma, l'elevata indisponibilità ad affittare da parte dei proprietari, la diminuzione dei fondi per l'assistenza sociale hanno prodotto una situazione che possiamo leggere nei numeri: 2200 sfratti esecutivi solo nel Comune di Modena nel 2014, 6000 appartamenti vuoti in tutta la Provincia – chiosano gli autonomi nel loro comunicato - Non c'è alternativa all'occupazione delle case vuote, alla riappropriazione delle cose inutilizzate per soddisfare i bisogni indiscutibili”.

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