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Cronaca Castelfranco Emilia

Attivo l’Ospedale di Comunità, al servizio dei pazienti cronici e non autosufficienti

Una nuova struttura sanitaria ‘intermedia’ in funzione all’interno del complesso del “Regina Margherita”. Obiettivo primario: aiutare i pazienti con patologie croniche a recuperare e mantenere la propria autonomia, evitare ricoveri impropri e favorire il

Una struttura di ricovero gestita dagli infermieri e medici di famiglia, che aiuterà i pazienti con patologie croniche a riacquistare la propria autonomia ed evitare ricoveri impropri. È questo, in sintesi, l’obiettivo dell’Ospedale di Comunità (OsCo), una nuova struttura sanitaria ‘intermedia’ in funzione all’interno del presidio sanitario di Castelfranco Emilia.

“L’Ospedale di Comunità rappresenta per Castelfranco il primo tassello di un processo di innovazione nell’offerta di servizi per la salute, che guarda già oggi alle future esigenze di questo territorio, e che assieme al primo intervento, alla medicina generale, alle attività del socio sanitario, ai servizi specialistici, alla chirurgia ambulatoriale ed all’Hospice rappresenta un esempio di come l’innovazione in sanità possa garantire maggiori livelli di garanzia e di risposta ai bisogni dei cittadini” ha dichiarato il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena Massimo Annicchiarico.

L’Ospedale di Comunità, operativo dal 26 ottobre, sarà al servizio di tutte le persone che hanno bisogno di un’assistenza sanitaria continuativa, ma per le quali non è indicato un ricovero in reparto per acuti. Un modello innovativo che, in continuità con altre esperienze regionali, sarà avviato anche a Castelfranco Emilia. “L’apertura dell’Ospedale di Comunità qualifica la risposta assistenziale del territorio – spiega il Direttore del Distretto Antonella Dallari – e risponde, in modo sempre più adeguato, alle crescenti necessità cliniche delle persone colpite da patologie croniche in fase di riacutizzazione. Gli attuali posti letto di lungodegenza saranno riconvertiti, e non tagliati, e anche le offerte dei servizi specialistici e diagnostici rimangono operativi all’interno della nuova struttura.” L’Ospedale di Comunità sarà collocato all’interno del complesso ‘Regina Margherita’: 17 posti letto a cui si accede direttamente dall’ingresso principale in piazza Grazia Deledda.

“Un traguardo importante per questo progetto che vedrà la sua realizzazione nel corso di questi tre anni - commenta il Sindaco Stefano Reggianini. La disponibilità dei medici di medicina generale è un tassello importante dell’evoluzione di questo progetto, che affiancato all’accresciuta professionalità degli infermieri farà della cura e della presa in carico un tassello importante di assistenza per la cittadinanza. Bene quindi tale traguardo che fa parte del più complesso progetto a disposizione dei cittadini, prevalentemente cronici ed anziani. Un ringraziamento particolare all’Azienda USL e ai suoi professionisti per l’avvio di questo nuovo servizio.”

L’assistenza ai pazienti sarà garantita 24 ore su 24 da personale infermieristico coadiuvato da operatori socio-sanitari, integrata da fisioterapisti e altre figure professionali. L’attività clinica è invece garantita dai medici di medicina generale nei giorni feriali, e dai medici di Continuità assistenziale presenti all’interno della struttura di notte e nei fine settimana. Sarà presente inoltre un infermiere “case manager” che seguirà per ogni singolo paziente, il percorso dal suo ingresso in Ospedale di Comunità sino alle dimissioni e al rientro a casa.

 “Siamo di fronte ad una sfida e a un’opportunità davvero importante – sottolinea il direttore delle cure primarie dell’Azienda USL di Modena Maria Luisa De Luca – che spinge tutti i professionisti a mettersi in gioco a lavorare insieme per garantire livelli di assistenza e attenzione per la persona sempre più alti. Il nuovo modello gestionale permette infatti di seguire con ancor più cura i bisogni di ogni singola persona. All’interno del ‘Regina Margherita’, oltre all’Ospedale di Comunità nasceranno una Casa della Salute di tipologia grande e un Hospice. Un progetto veramente innovativo che vedrà un’attiva partecipazione della comunità nella realizzazione degli obiettivi di salute”.

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