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Cronaca Sassuolo

Palestra “travestita” da associazione sportiva, denuncia della Finanza

Si è ripresentato il caso di una Associazione Sportiva Dilettantistica che funzionava come una vera e propria palestra per i clienti, ma che sfuggiva alle regole fiscali sfruttando inopportunamente le agevolazioni per le ASD. Anche 15 lavoratori in nero

La Guardia di Finanza di Sassuolo ha individuato un’Associazione Sportiva Dilettantistica che, pur non avendo i requisiti previsti dall’art. 90 della Legge 289 /2002, figurava come ente senza scopo di lucro per evitare il pagamento delle imposte ed usufruire di regimi di tassazione agevolata. Le Fiamme Gialle hanno così avviato un’attività di verifica fiscale nei confronti della predetta ASD, gestrice di un’importante palestra della città. 

Dopo aver esaminato la documentazione rinvenuta presso la sede ed escusso in atti i dipendenti e numerosi clienti, è emerso che questi erano stati registrati, a loro insaputa, come “soci” dell’associazione che, in questo modo, poteva beneficiare, ai fini fiscali, delle particolari agevolazioni previste dalla Legge 398/1991. I finanzieri hanno così “disconosciuto” lo status di associazione sportiva dilettantistica e ricostruito il volume di affari dell’attività, riqualificando la palestra come una normale impresa commerciale, soggetta agli ordinari criteri di tassazione.
 
Al termine dell’ispezione, i militari hanno proceduto a rilevare e segnalare all’Agenzia delle Entrate elementi positivi di reddito non dichiarati per oltre 300.000 €, ricavi non contabilizzati per circa 250.000 € ed IVA non versata per oltre 90.000 €. Nel controllare, infine, la posizione di coloro che avevano lavorato nella palestra (personal trainer, istruttori di sala, addetti alla reception), i militari hanno rilevato, nel biennio 2011-2013, ben 15 assunzioni di lavoratori completamente “in nero”, che hanno comportato la contestazione al presidente dell’associazione di pesanti sanzioni amministrative e l’applicazione della “maxi sanzione”, per un importo di circa 130.000 €. 

La specifica attività condotta dalla Guardia di Finanza si inquadra nell’ambito delle iniziative intraprese dal Corpo, non solo per contrastare l’evasione fiscale, ma anche per reprimere insidiosi fenomeni di concorrenza sleale da parte dei cosiddetti "furbetti del non-profit” che, con simili stratagemmi, danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole. 

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