Blitz contro i no-tav: arrestato ex brigatista modenese

"Il terrorismo non ha niente a che vedere con i fatti, pur gravi, di cui ci stiamo occupando". Così stamattina il Procuratore della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli, illustrando l'inchiesta sugli incidenti avvenuti il 27 giugno e il 3 luglio scorso in Val di Susa sfociata oggi in una serie di arresti. Il riferimento del magistrato è alla presenza, nell'elenco delle persone coinvolte, dell'ex brigatista rosso modenese Paolo Maurizio Ferrari e di un ex militante di Prima Linea, Antonio Ginetti.

PROFILO - Modenese di nascita, Paolo Maurizio Ferrari, 66 anni, definito come "l'ultimo irriducibile", non si é mai pentito o dissociato dalla lotta armata ed è tornato in libertà nel 2004 dopo aver scontato 21 anni per reati di terrorismo e altri nove anni per la rivolta del 1979 nel carcere dell'Asinara. Operaio alla Pirelli negli anni sessanta, Ferrari è stato accusato di aver partecipato al sequestro del sindacalista della Cisnal Bruno Labate, del dirigente della Fiat Ettore Amerio e, in alcune fasi, a quello del giudice Mario Sossi. Fu arrestato a Firenze il 28 maggio 1974. Fu lui a leggere i comunicati dei brigatisti nelle udienze del processo al nucleo storico delle Br, celebrato a Torino nel 1978. Al momento dell'arresto, Ferrari si trovava all'interno del Collettivo di Scienze politiche della "Panetteria occupata" di Milano.

GUERNICA - "Questa mattina sono scattati gli arresti e le denunce verso esponenti NoTav. Tra questi compare denunciato un giovane militante modenese del Guernica". Così il collettivo autonomo nel dare la notizia del blitz che ha colpito un ragazzo simpatizzante del mobimento "che questa mattina alle 6.15 si è visto piombare in casa diversi agenti che, dopo la perquisizione dell’appartamento, l’hanno portato in Questura per procedere con l’iter del caso, durato fino al rilascio alle ore 11".