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Cronaca Viale Ciro Menotti

Sala Giacomo Ulivi: ecco "Il parco che vorrei" di Modena Attiva

Stasera l'incontro dei dissidenti Pd sulle proposte alternative alla piscina ipotizzata dalla giunta Pighi. Scintille tra l'assessore Antonino Marino e Luciano Landi, allenatore della piscina dei Vigili del Fuoco

E' iniziata puntualmente alle 21 la serata organizzata da Modena Attiva intitolata "Il parco che vorrei". Dopo l'apertura di Paolo Silingardi e Marco Miana con la sintesi di quanto annunciato in mattinata in conferenza stampa e di quanto anticipato nei giorni scorsi con i labirinti, ha preso la parola l'architetto modenese Matteo Agnoletto: "Modena si muove a due velocità diverse - ha esordito - La prima, con la crisi del pubblico, è caratterizzata da interventi che risentono delle dinamiche di bilancio, ma Modena non è ferma, data la presenza di cantieri importanti gestiti da poche imprese che sono sempre quelle. Questi due tempi hanno fatto sì che i grandi parchi non fossero un grande tema della visione della città: il parco Amendola, per esempio, è molto vissuto e amato dai modenesi, ha la peculiarità di non essere circoscritto dalla rete stradale, ma è all'interno del tessuto abitativo cittadino. Per il parco Ferrari bisogna pensare a un luogo dalle potenzialità nuove, questo è necessario dato il cambiamento che la città ha subito in questi anni".

Perplessità sulla piscina: "Modena ha un'altra caratteristica nata attraverso le difficoltà di mettere a sistema le scelte come esattamente è stato fatto per i grandi luoghi dello sport - ha concluso Agnoletto - La loro collocazione crea isole poco relazionate: l'autodromo, l'ippodromo, il palazzetto dello sport e lo stadio sono tutte isole slegate tra loro. L'idea di realizzare una piscina al parco Ferrari creando un ulteriore centro andrebbe a creare un altro luogo analogo a quelli sopracitati nella città".

Successivamente è iniziato il dibattito con gli interventi del pubblico che, seduto nelle prime file, ha visto la partecipazione dell'assessore allo sport Antonino Marino.

PIETRO BASSETTO - Tra i firmatari del piano direttore figura l'architetto Pietro Bassetto che ha espresso nuovamente la sua contrarietà alla piscina: "nvito Modena Attiva ad essere meno timida con le proposte - ha attaccato - Qui si tratta di definire le funzioni di questo parco, se sono quelle di un parco per la città o di un parco a grande affluenza di pubblico per le grandi manifestazioni. Abitando in centro, mi accorgo di come ogni giorno ci sia qualcuno che monta e smonta ponteggi: non è possibile spostare gli eventi da piazza grande al parco Ferrari?"

PAOLA AIME - "Ho letto dai giornali che ci sono molte altre associazioni come il Wwf che sono interessate a proporre le loro idee per il parco all'istruttoria pubblica del 28, questo non può che farmi piacere", ha spiegato Paola Aime.

GIORGIO BRUGNOLI - "Ogni metro di verde a Modena che c'è in più è fondamentale per la sesta città più inquinata d'Europa. Io sono 8 anni che combatto per l'amianto e di questo sono convinto. La cosa più inconcepibile nel progetto Sitta è fermare strada a transito veloce con una rotonda a 150 metri dall'incrocio con la via Emilia e fare una strada che serve 600 posti auto con altri 400 poco distanti tutt'ora poco utilizzati". 

ANTONINO MARINO - L'assessore allo sport, nonostante il fattore campo ostile, ha preso la parola per spiegare la sua posizione: "Quello che ho visto stasera è un progetto interessante che ha delle suggestioni - ha commentato Marino riferendosi alle proposte di Modena Attiva - Dobbiamo chiederci come collegare le diverse eccellenze della città: è vero, questo è un problema che avremo in futuro, noi ci auguriamo di portare il prossimo anno 100mila visitatori alla Casa Natale Enzo Ferrari, ma dal secondo anno dovremo pensare come portare altra gente che nell'itinerario abbia incluso solamente il museo e Maranello. Abbiamo altre eccellenze come il teatro Pavarotti, le figurine Panini e il più importante progetto di riqualificazione con il Polo Sant'Agostino. Queste 4 eccellenze hanno bisogno di collegamento, mi domando se il collegamento giusto sia dato dal labirinto, per quanto suggestivo, o un parco riqualificato e concluso, mi domando se tutto questo non possa trovare anche risposta in un contesto con impianto sportivo leggero magari diverso da quello che abbiamo conosciuto all'interno di quello spazio".

L'assessore apre alle proposte precedentemente fatte, eccetto a quella del "fondamentalismo verde" che mira al mantenimento dell'esistente: "Motiviamo il nostro progetto per completare quell'area - spiega Marino - pensiamo che ci possa essere anche la gestione privata, pensiamo ci possa essere lo spazio per costruire pizzeria e bar, penso ci siano elementi avvicinabili fra le nostre proposte. Però, c'è il bisogno d'acqua: questo è dimostrabile dal fatto che se oggi avessi una piscina di 25m in più la troverei sempre occupata dalle 16 alle 20 da tutte le società sportive che ne hanno bisogno". Qui il pubblico rumereggia e chiede di fare la piscina altrove. 

LUCIANO LANDI - Lo storico allenatore di nuoto della piscina dei Vigili del Fuoco non le ha certo mandate a dire all'assessore Antonino Marino: "Quest'anno il bisogno d'acqua ha portato dapprima una piscina per i corsi di nuoto, successivamente abbiamo avuto la componente ludico estiva, poi è diventata necessaria la piscina estiva, mentre stasera ho sentito parlare dell'acqua che ad uso sportivo: stasera, insomma, si dimostrata un po' di confusione". Landi ha snocciolato casi concreti: "Modena è stata l'unica città alla fine degli anni '80 ad avere due impianti coperti di 50m, le vasche da 25 utilizzabili sono quattro con la quinta (Accademia militare) attualmente in ristrutturazione. In regione, se c'è una città che non ha bisogno d'acqua è proprio Modena: basta vendere questa inesattezza ai cittadini. Io viaggio in italia e in Europa, le strutture le conosco, e Modena ne ha quanta ne vuole di acqua. Mi pena dire che manchi l'acqua per le società sportive: Modena non ha un'atleta in nazionale assoluta per nuoto, i tuffi non sono praticati, c'è qualche praticante di nuoto pinnato, un'attività che non può garantire ritorno commerciale ai gestori di impianti natatori. Se continiuamo a mettere sale d'appertuto come ha fatto l'assessore Marino, rischiamo di fare confusione".

ANDREA DE PIETRI - L'ex assessore all'urbanistica, in prima linea in questi ultimi mesi contro i piani della giunta, ha rincarato la dose: "Modena Attiva non solo dà voce a tanti che non avrebbero voce, ma ci fa sentire comunità su un bene comune come il parco Ferrari - esordisce De Pietri - Prima la piscina è coperta, stasera diventa più piccola, poi compare l'area commerciale di 2mila metri quadri: chissà a cosa serve un'area commerciale dentro il parco. Poi, che senso ha una piscina a 300 metri da altre due piscine. Se c'è bisogno di acqua in città, non ho competenze icnttà, si realizzi la piscina dove questa serve, ovvero dove non ci sono. Nessuno, nemmeno Sitta, ha saputo rispondere: non c'è più un'urbanista in comune?".

Continua il plauso per le strutture ipotizzate da Modina Attiva: "Convincente la proposta dei giardini della mente - commenta l'ex assessore - Ma sono fermamente convinto che questo progetto ben interpreti la visione che i modenesi hanno oggi del parco Ferrari perchè si ispira a una logica di fattbilità, leggerezza e attrattività. Mi convince il progetto perché coniuga cultura e gioco con un luogo dedicato al riposo, alla meditazione e a funzioni sociali importanti. Cosa accadrà domani? Io sono ottimista, sono convinto che questo bel progetto ben interpreta la visione che hanno i modenesi di questo luogo. Anche la giunta capirà che bisogna confrontarsi prima di decidere. Voglio ricordare alla giunta che per amministrare occorre cervello per pensare e cuore per essere in sintonia con comunità, la giunta deve tenerne conto altrimenti saranno guai".  

LE CONCLUSIONI DI SILINGARDI - Sulla ricerca di mediazione avanzata dall'assessore Antonino Marino, il portavoce di Modena Attiva, nella chiusura dell'incontro, è stato perentorio: "Non essendo un soggetto politico, noi non cerchiamo una mediazione: noi siamo un laboratorio di idee. Per noi il progetto inserito nel documento proposto il 20 febbraio è fattibile, noi diciamo sì alla piscina in altre zone della città con caratteristiche leggere. Invito tutti a partecipare all'Istruttoria il 28 giugno, poi andremo in ferie e ci ritroveremo tutti a settembre... spero non in piscina al parco Ferrari!".

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