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Cronaca Sassuolo

Parto d'urgenza in ambulanza poco dopo aver lasciato l'ospedale, la famiglia vuole chiarezza

Una coppia di Maranello – la cui bimba nata ormai due mesi fa sta bene – chiede chiarezza su un parto "rocambolesco". Ma l'Ospedale di Sassuolo smentisce le dinamiche dichiarate dal consulente assunto dalla famiglia

Un altro caso – questa volta conclusosi nel gligliore dei modi – contribuisce ad agitare le acqui intorno al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Sassuolo. In questi giorni, infatti, una coppia di Maranello ha deciso di rendere pubblica la propria esperienza e chiedere conto delle procedure messe in atto dalla struttura sanitaria sassolese, attraverso lo Studio 3A, specializzato in sinistri.

La ricostruzione fornita dal consulente della famiglia, tuttavia, è stata smentita dai vercici dell'azienda ospedaliera. Questo il racconto dettagliato fornito dall'osepdale: 

Alle ore 00.34 minuti del 4 ottobre 2017 la signora R.I. di 39 anni viene visitata in Ostetricia e Ginecologia in ospedale a Sassuolo perché prossima al parto. La futura mamma viene sottoposta al tracciato, a una ecografia e ad una visita da parte dell’ostetrica di turno e di un medico ginecologo. Dai controlli effettuati, in linea coi protocolli regionali, emerge che la signora, nonostante esista un’attività contrattile irregolare, non è ancora entrata in travaglio. E per questo motivo le viene chiesto se preferisce attendere in osservazione in ospedale o se preferisce tornare a casa. È la donna quindi che sceglie di tornare al proprio domicilio. D’altro canto, secondo la consolidata pratica clinica, ostetrica e medico lasciano libera scelta alla paziente. Nel rispetto della decisione presa dalla signora, gli operatori sanitari la avvertono quindi che in caso di contrazioni più intense, di perdite ematiche, di scarsa percezione dei movimenti fetali e di perdita di liquido amniotico, deve subito tornare in ospedale. Nel confermarle una situazione clinica priva di particolari criticità, le spiegano che è difficile stabilire i tempi esatti dell’evoluzione del travaglio e che le contrazioni sono soltanto i prodromi che potrebbero durare anche giorni. A questo punto la signora non viene “dimessa” (non era infatti mai stata ricoverata) ma semplicemente, su sua libera e consapevole scelta, torna a casa in attesa dell’evoluzione del travaglio. Tutto quello che è avvenuto in seguito, ovvero l’intervento di mezzi di soccorso di AVAP, 118 e Croce Rossa, compreso il parto in ambulanza, non sono di diretta gestione dell’Ospedale di Sassuolo. 

L’Ospedale smentisce quanto sostenuto da Studio 3A nella sua ricostruzione, negando la presenza di personale ostetrico, infermieristico o medico della struttura sulle ambulanze. All’Ospedale non risulta inoltre nessuna chiamata né da parte dei genitori né dai mezzi di soccorso. Il fatto che sia passata “appena un'ora dalle dimissioni dall'ospedale”, inoltre, conferma quanto detto durante la visita, ovvero che la signora avrebbe potuto attendere proprio in ospedale e verificare l’evolversi della situazione. Nessuna dimissione “avventata” quindi ma semplicemente la gestione puntuale e rispettosa della prassi clinica. In definitiva, un parto certamente “rocambolesco” che ha senza dubbio agitato i genitori ma nel quale non crediamo ci sia alcun tipo di responsabilità da parte dell’Ospedale di Sassuolo.

Per contro, il consulente della coppia maranellese contesta il fatto che le "dimissioni siano state avventate" e fornisce una versione differente su quanto accaduto in seguito: 

Una volta tornata a casa alla donna si rompono le acque. Il marito chiama subito il 118, mentre la moglie inizia ad avvertire le spinte della piccola, che vuole venire al mondo: è passata appena un'ora dalle dimissioni dall'ospedale. I due corrono fuori casa in cortile ad aspettare l'ambulanza, che parte poco dopo le 2 e arriva abbastanza celermente, dopo 15 minuti circa: ad assere inviato sul posto è un mezzo dei volontari dell'Avap di Fiorano, i quali tuttavia si rendono subito conto che non si tratta di un “codice giallo”, com'è stato disposto dalla centrale operativa, ma che qui occorre immediatamente un'ostetrica. Chiamano l'ospedale e a forza di insistere - pure -, perché erano tutti occupati, riescono a farsi mandare un'infermiera che sale su un'ambulanza della Croce Rossa e va incontro all'altra autolettiga con a bordo i genitori della bimba, che sta facendo il percorso inverso alla volta del nosocomio di Sassuolo. Neanche il tempo di ultimare il rendez-vous tra i due mezzi di soccorso e di “trasbordare” l'infermiera da uno all'altro, che la piccola viene al mondo con un parto rocambolesco ma perfettamente riuscito in ambulanza, grazie alla stessa infermiera e al sangue freddo della mamma e con l'apporto dei volontari dell'Avap e del papà, che aiutano tutti quanti.

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