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Cronaca Strada Sant'Anna / Strada Sant'Anna

Carceri, stranieri sono il 40%. "Le espulsioni non sono la soluzione"

In Regione si fa il punto sulla situazione carceraria, con il Garante dei detenuti che sottolinea la necessità di più lavoro e più formazione. E chiede di introdurre il "sindacato" dei detenuti

"In Emilia-Romagna la presenza di stranieri nelle carceri supera il 40%. L'espulsione non è la soluzione, occorrono prospettive collegate a formazione e lavoro". Lo assicura la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, che ne ha parlato intervenendo oggi all'iniziativa "Diritti e dignità nell'esecuzione della pena", una giornata di formazione di scena in Regione, aperta dalla referente della Conferenza regionale del volontariato a tema Paola Cigarini, per operatori e volontari impegnati nel circuito dell'esecuzione penale. 

Richiamando la manifestazione di ieri a Roma, Bruno rileva che "amnistia e indulto non sono all'ordine del giorno, non abbiamo riscontrato condivisione da parte del ministero della Giustizia"; in ogni caso, spazia la Garante, "sarebbe per noi una grande conquista introdurre in Emilia-Romagna la rappresentanza dei detenuti, in qualche carcere viene già fatto ma non nella nostra regione". E sul regime delle celle aperte, inoltre, Bruno parla di "rivoluzione copernicana, se venissero attivate opportune attività parallele". 

A Bruno poi è arrivato un messaggio della presidente dell'Assemblea legislativa Simonetta Saliera, la quale rileva che "troppo spesso i problemi strutturali e le difficoltà economiche vengono utilizzati come alibi con cui finiscono vanificate le volontà e le progettualità più promettenti, quelle che tutti i giorni servono dentro e fuori il carcere per costruire un ambiente più attento e rispettoso nei confronti della dignità e dei diritti di tutti coloro che, a vario titolo, vivono la pena". 

Cio' accade, continua Saliera esprimendo apprezzamento per il lavoro dei volontari, "anche perchè con grande frequenza i ruoli, le relazioni, le esperienze di questi interlocutori non sono condivise, non ci si confronta con il leale intento di conoscersi, capirsi, arricchirsi reciprocamente". 

(DIRE)

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