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Cronaca

Nuovi profughi in arrivo a Modena, il Prefetto firma l'accoglienza

Il Prefetto di Modena ha firmato l'operazione di accoglienza degli immigrati che chiedono il riconoscimento dello status di rifugiato. Sono 17 i Comuni modenesi impegnati in questa operazione con 380 rifugiati ad oggi in Provincia

Il Prefetto di Modena Michele di Bari si dice soddisfatto del progetto che i Comuni della Provincia stanno portando avanti nell'emergenza internazionale dei rifugiati. Di Bari ha firmato oggi, insieme all'Assessore alle Politiche Sociali, Giuliana Urbelli, al Presidente dell'Associazione Servizi per il Volontariato, Manuela Carta, e al Presidente del Forum Terzo Settore, un progetto di accoglienza e gestione dei cittadini extracomunitari. Di Bari spiega il suo progetto in una frase significativa: "Stiamo portando avanti questo progetto da un anno e nessun media ha riscontrato lamentele, significa che funziona e che questa è la direzione da intraprendere."

Ad oggi nella Provincia di Modena sono presenti 380 extracomunitari con status di rifugiato, il solo Comune di Modena ne conta 170, essendo quello con maggiori attrezzature. Un numero elevato si registra anche a Formigine e Castelfranco Emilia. Il progetto esclude i comuni colpiti dal terremoto e dall'alluvione poiché si trovano già in condizioni di difficile gestione, ma lo stesso il sindaco di Bomporto ha scelto di accogliere alcuni migranti. In totale si contano 17 comuni della Provincia protagonisti di questo progetto.

"Chi viene accolto - spiega il Prefetto di Modena - deve vivere in maniera dignitosa a cui noi vogliamo aggiungere i servizi derivanti dalla collaborazione con il mondo del volontariato. Bisogna specificare che ai comuni questo progetto non costerà un solo centesimo, è la Prefettura che gestisce il progetto, e abbiamo in mente di usare i comuni modenesi come luogo di selezione. Qui sarà dato lo status di rifugiato a chi ne ha diritto, per poi procedere ad una seconda fase riguarda i servizi di integrazione affinché la Provincia di Modena sia un luogo di partenza."

Davanti alle paure di malattie, Di Bari spiega: "Non ha senso fare allarmismi, perché questo progetto prevede una collaborazione con la Regione e con l'Azienda Usl di Modena, affinchè ci sia una continua profilassi dello stato salutare dei rifugiati. La gestione sanitaria prevede che la persona accolta venga prima visitata a Bologna e successivamente dall'USL nel comune modenese che li ospiterà."

E' lo stesso Prefetto che sottolinea l'importanza del mondo del volontariato in questa operazione. "Avremo disponibilità di alloggi - spiega Manuela Carta - e affiancheremo dei professionisti per un corso di formazione. Infatti, oltre al problema economico, chi arriva ha un problema culturale. Il nostro obiettivo è evitare che il rifugiato si limiti a vivere nella casa che gli affideremo, ma vogliamo fargli fare esperienze all'esterno."

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