Unimore, in prof. Pecchioni chiamato alla guida del CRA
Un importante incarico per un docente del Dipartimento di Scienze dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che guiderà l'unità di ricerca per la cerealicoltura del CRA- Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura
Dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia alla direzione del CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura: il prof. Nicola Pecchioni, professore associato di Agronomia e Coltivazioni Erbacee della sede reggiana del Dipartimento di Scienze della Vita (ex Facoltà di Agraria) di UNIMORE è stato chiamato a dirigere la divisione per la Cerealicoltura del CRA che ha sede a Foggia.
Si tratta di un ruolo di grande importanza - di durata quadriennale - che riconosce le profonde competenze nel settore al docente e ricercatore dell’ateneo emiliano: il CRA è infatti il più grande ente italiano di ricerca nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale, che consta di numerose divisioni dedicate a differenti settori di ricerca e che ha nella città di Foggia la sede dedicata allo studio dei cereali.
La struttura che il prof. Pecchioni andrà a guidare, vincitore della procedura selettiva per la direzione del Centro e dopo la nomina avvenuta ad inizio ottobre da parte del CdA dell’ente, è una istituzione strategica per la ricerca nazionale sui cereali, soprattutto per il frumento duro e la filiera agro-alimentare di questa specie. Dispone di una grande azienda sperimentale di 220 ettari, di un laboratorio di genomica, uno di metabolomica, uno di tecnologia e di una consistente attività di plant breeding, cioè di sviluppo varietale per il grano duro, i farri e l’orzo.
“Nei laboratori del CRA-CER - spiega il prof. Nicola Pecchioni, che dal 1° novembre si è posto in congedo dall’UNIMORE - ci si occupa di genetica, miglioramento genetico e agronomia di cereali per il consumo umano e animale, con particolare attenzione agli aspetti legati alla resistenza a stress biotici e abiotici, alla sostenibilità della coltivazione e della qualità dei prodotti nella filiera dei cereali. Inoltre vengono conservate importanti collezioni di varietà, popolazioni locali, e specie selvatiche di cereali per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità nel bacino del Mediterraneo. I più recenti risultati ottenuti nei laboratori di Foggia spaziano dalla scoperta di geni responsabili della tolleranza alla siccità, allo sviluppo di nuovi prodotti innocui per i consumatori celiaci, dalla innovazione della cerealicoltura biologica, alla gestione conservativa del suolo nelle colture di cereali.”