La Procura di Modena apre un fascicolo contro Berlusconi

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risulta indagato a Modena per vilipendio all'ordine giudiziario in relazione agli epiteti rivolti alla magistratura: così scrive il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Stefano Santachiara.  Il presidente del Consiglio risulta indagato per vilipendio dell’ordine giudiziario in relazione agli epiteti rivolti alla magistratura. Il fascicolo è stato aperto a Modena dal pm Enrico Stefani a seguito dell’esposto di un cittadino che raccoglie frasi come toghe “cancro da estirpare” e “associazione a delinquere”.

Il sostituto procuratore di Modena ha iscritto sul registro degli indagati Berlusconi ipotizzando il reato all’articolo 290 del codice e ha trasmesso gli atti alla procura di Monza che detiene la competenza territoriale del caso: nell’impossibilità di localizzare un luogo specifico per le esternazioni del premier su televisioni e giornali, italiane ed estere, è stabilita in subordine dalla residenza dell’indagato,Arcore, nel distretto giudiziario brianzolo. Il trasferimento di carte che non entra nel merito dell’esposto, ma neppure ne dispone l’archiviazione immediata. 

Paolo Vaccari, artefice dell'esposto inviato in Procura e ambulante modenese che all’inizio di maggio ha raccolto alcune dichiarazioni del premier: “Silvio Berlusconi si è pubblicamente riferito alla magistratura italiana come a toghe rosse, talebani, eversori, brigatisti, associazione a delinquere, cancro da estirpare”. Raggiunto telefonicamente dal quotidiano diretto da Antonio Padellaro, Vaccari ha spiegato come è maturata questa decisione: “Ho pensato che se un cittadino come me avesse detto le stesse cose sarebbe stato subito arrestato. Non sono tesserato ad alcun partito, l’ho fatto perché la legge dovrebbe essere uguale per tutti come recita la Costituzione, confidando che la magistratura prendesse in esame la segnalazione”.