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Cronaca Mirandola

Bambino scomparso, la Procura indaga sulle motivazioni. Si temono maltrattamenti

Il bambino di 11 anni allontanatosi venerdì scorso dalla casa di famiglia è stato ritrovato ieri ai lidi ferraresi. Sta bene, ma il caso è oggetto di indagini accurate da parte dei Carabinieri

Nella prima serata di ieri si è conclusa a lieto fine la vicenda del bambino di origine pachistante che venerdì era scappato da Mirandola, quasi certamente di propria iniziativa. L'undicenne è stato ritrovato ieri lungo il litorale di Porto Garibaldi e soccorso dai Carabinieri: attualmente si trova ancora in riviera in attesa di sviluppi. La sua fuga, infatti, oltre ad essere stata seguita con molta apprensione dalla comunità, è diventata oggetto di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Modena.

La conferma è arrivato stamane da parte dello stesso procuratore capo Lucia Musti, che ha reso nota l'apertura di un fascicolo contro ignoti. Obbiettivo dei PM e dei Carabinieri della Compagnia di Carpi, che hanno ricevuto delega per l'indagine, è quello di scavare nelle ragioni che hanno portato il piccolo a fuggire da casa. In via non ufficiale, infatti, sarebbero emersi elementi critici riferiti dallo stesso bambino, che ieri si sarebbe rifiutato di fare rientro a Mirandola.

Il sospetto, alimentato da quanto riferito da alcuni vicini di casa della famiglia pachistana, è che l'undicenne possa aver subito maltrattamenti tra le mura domestiche, tanto arrivare alla decisione di fuggire. La Procura, tuttavia, non ha confermato nessuna di queste ipotesi, tanto che è stato mantenuto il riserbo anche sui reati ipotizzati nell'indagine, che resta appunto a carico di ignoti. Si tratta dunque di una fase preliminare dell'inchiesta, che prevederà nelle prossime ore un colloquio con il diretto interessato, per ascoltare in modo formale le sue dichiarazioni.

Nel frattempo la notizia del ritrovamento è stata accolta con gioia a Mirandola, con lo stesso sindaco Maino Benatti che ha dichiarato: "Devo ringraziare le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, la polizia municipale, la Consulta, i tanti volontari prontamente accorsi e anche gli esponenti del Centro islamico che hanno preso parte alle ricerche. Nessuno si è risparmiato, con un impegno e una dedizione davvero encomiabili da parte di tutti. Un esempio di solidarietà e senso del dovere che fanno onore al nostro territorio".

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