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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Insegnante al liceo e promotore finanziario, condannato a restituire oltre un milione

Le due attività sono considerate incompatibili e per questo la Corte dei Conti ha condannato il professore modenese, che dovrà risarcire quanto guadagnato al di fuori della scuola tra il 2012 e il 2015

La Corte dei Conti con una recente pronuncia ha confermato quanto rilevato dalla Guardia di Finzanza di Modena nei mesi scorsi, quando cioè i finanzieri avevano individuato un insegnante di ruolo, in servizio presso il liceo scientifico Tassoni, che esercitava parallelamente l’attività di promotore finanziario per un Istituto di credito di rilievo nazionale, un "secondo lavoro" da considerarsi assolutamente incompatibile con lo status di dipendente pubblico.

La vicenda è emersa a seguito delle attività d’iniziativa avviate dalle Fiamme Gialle modenesi a riscontro del legittimo ricorso da parte di pubblici dipendenti alle forme di assenza che la normativa vigente riconosce in favore di coloro che devono assistere persone affette da disabilità, con l’obiettivo, per ragioni di equità sociale, di contrastare eventuali situazioni di abuso.

E proprio nel corso di questi controlli è emersa la posizione dell'insegnante che, nel periodo osservato, aveva maturato oltre due anni di assenza dalla scuola, giustificata dalla dichiarata necessità di assistere un congiunto bisognevole di assistenza, senza che ciò gli impedisse di esercitare, contestualmente, un vero e proprio lavoro organizzato in forma d’impresa. La legge, infatti, al fine di salvaguardare i doveri di diligenza e di fedeltà all’Amministrazione di appartenenza del pubblico dipendente, vietano tassativament l’esercizio, tra le altre, delle attività di natura commerciale, giudicate incompatibili con le funzioni svolte.

Le attività svolte dai finanzieri modenesi hanno, inoltre, consentito di far emergere che, alla luce degli ottimi risultati di “vendita” dei prodotti finanziari procacciati, l’insegnante era stato gratificato dall’istituto di credito anche con un viaggio premio in Medio Oriente, durante il quale, tra l’altro, si era assentato dal liceo a seguito di un permesso retribuito, appositamente chiesto ed ottenuto per prestare assistenza al congiunto bisognevole, che però di fatto non è stata effettuata.

Ora il docente dovrà quindi restituire all'erario parte delle somme percepite in modo indebito nel periodo tra il 2012 e il 2015, per un valore superiore a 1,2 milioni di euro. A questi si aggiuge poi una piccola cifra relativa allo stipendio da professore ottenuto durante il permesso retribuito.

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