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Cronaca Madonnina / Via Emilia Ovest, 741

Custodia cautelare per i rapinatori della Credem di via Emilia Ovest

Un anno dopo l'assalto, la Procura di Modena ha inviato avvisi di custodia cautelare a una gang di pendolari professionisti della rapina già detenuti in altre carceri del Paese. Pazzanese (Squadra Mobile): "Dimentichiamoci il rapinatore isolato"

Non ci sono più i rapinatori di banche di una volta, quelli che si vedono nei film o negli spot pubblicitari che in solitaria portano a segno assalti agli istituti di credito muniti di passamontagna e pistola. Oggi ci sono gang di pendolari pugliesi, campani, siciliani e in misura minore romani, veri professionisti della rapina abituati a utilizzare il cutter (difficilmente rilevabile dai metal detector) per entrare nelle filiali, minacciare gli impiegati presenti e fare razzia di contanti. Rapinatori, però, che ogni tanto commettono qualche errore sufficiente a farli finire dietro le sbarre.

LA RAPINA - Più o meno è stato questo il canovaccio della rapina messa a segno da tre uomini il giugno dell'anno scorso a Modena in via Emilia Ovest a danni dell'agenzia 7 del Credem: tutti e tre residenti nel pistoiese, due sono di origini palermitane mentre il terzo è albanese. Ad aprire le danze è stato proprio quest'ultimo, G. R, classe 86, che è entrato con in testa una parrucca nell'istituto di credito attraverso la bussola, la quale non ha rivelato il cutter utilizzato per minacciare l'unico cassiere presente e ordinare l'apertura totale dell'ingresso in modo tale da permettere l'entrata degli altri due complici. Prima S. M., palermitano del '68, quello che è parso essere la mente del colpo, poi R. M., anch'egli palermitano del '68, che ha cercato di travisare parzialmente il volto con una calzamaglia e un berretto. I tre malviventi hanno aperto tutti i cassetti per farsi consegnare 5mila euro in contanti e hanno dovuto lasciare perdere il bancomat data la mancanza di "disponibilità" del sistema di temporizzazione e del marchingegno di sicurezza (in caso di effrazione, l'inchiosto macchia indelebilmente le banconote). Prima di abbandonare il Credem, i tre rapinatori hanno condotto in bagno il cassiere e il direttore di filiale legangoli con la cravatta di quest'ultimo al termosifone. Sconosciute le modalità di fuga dei malviventi: al momento, all'esterno della banca, non c'erano testimoni.

Le immagini della rapina alla Credem

SQUADRA MOBILE - "Le rapine in banca sono un fenomeno ad appannaggio di gruppi specializzati di pendolari - ha spiegato Amedeo Pazzanese, capo della Squadra Mobile di Modena - L'inizio estate 2010 è stato molto intenso per quanto riguarda gli assalti in istituti di credito: la collaborazione con le altre squadre mobili di molte altre realtà ha permesso di rintracciare i responsabili: tutti pregiudicati con diversi precedenti a carico per reati contro il patrimonio, sono stati accusati di avere compiuto molte altre rapine in Emilia, Toscana e Umbria". Infatti, il trio aveva portato a segno già una dozzina di rapine, decisamente troppe per pensare di farla franca: infatti, la notifica di custodia cautelare della Procura della Repubblica di Modena ha raggiunto i tre malviventi già detenuti da un anno in altrettante strutture a causa di un'altra ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di La Spezia per una rapina avvenuta sempre nel capoluogo ligure. R. M. è detenuto nel carcere di Ivrea, in Provincia di Torino, S. M. a Pistoia e G. R. nella casa circondariale di Pisa. "Dimentichiamoci il rapinatore isolato - ha concluso Pazzanese - Questi sono professionisti pendolari con una precisa provenienza geografica, sono gang che possono operare grazie alla presenza di un basista per il supporto logistico o di conterranei residenti nel territorio dove si intende colpire".

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