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Cronaca

Rifiuti, Ausl: "L'inceneritore inquina come il traffico automobilistico"

I sette sindaci che hanno dato parere favorevole alla terza linea hanno portato una relazione dell'Ausl a sostegno delle loro ragioni: "Dall'impianto uno scarso contributo delle emissioni al peggioramento della qualità dell'aria"

Un rapporto tiepidamente positivo sull'inceneritore a firma dell'Ausl è stato utilizzato dai sette sindaci dei Comuni interessati dalle emissioni dell'impianto di via Cavazza per esprimere un parere positivo circa l'Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta da Hera per la costruzione della terza linea.

TASSO DI MORTALITA' - "Non sono disponibili dati epidemiologici sullo stato di salute della popolazione residente nelle aree limitrofe al sito dell'inceneritore di Modena, attivo fin dagli anni '80, come per la maggior parte degli impianti costruiti in pasato - recita il documento - Esistono tuttavia da molti anni dati sulla popolazione provinciale in generale e modenese in particolare. Sia le elaborazioni storiche che quelle più recenti (1998-2008) non evidenziano, per i comuni dell'area di interesse, tassi di mortalità superiori a quelli riscontrati in altre realtà della regione per le patologie riconducibili all'inquinamento atmosferico". Inoltre, per quanto concerne l'incidenza di patologie connesse all'inquinamento atmosferico, l'Ausl ricorda come queste malattie possano avere cause molteplici e solo in poche circostanze esistono associazioni uniche di un singolo tumore con una singola causa.

STUDI - "Le popolazioni che vivono nelle aree vicine agli impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani sono già state oggetto di numerosi studi epidemiologici - prosegue il testo - che hanno considerato la mortalità e l'incidenza di tumori maligni, le malattie dell'apparato respiratorio e della cute, ma i risultati ottenuti sono spesso contrastanti e dunque non consentono conclusioni univoche".

INQUINAMENTO - "L'inquinamento prodotto dall'incenerimento dei rifiuti non è qualitativamente diverso da quello di altre fonti, in particolare da processi di combustione e quindi non è facilmente distinguibile da quello prodotto dal traffico autoveicolare, dal riscaldamento o da altre fonti industriali", prosegue la nota dell'Ausl che riporta i dati forniti dalla campagna di indagine avviata a settembre 2005 sulla qualità dell'aria in cinque postazioni di monitoraggio poste nella frazione di Albareto, in via Tagliati, via Munarola, San Giacomo e Parco XXII Aprile. "Se si analizzano i dati relativi a polveri totali e Pm10 emerge come i livelli di concentrazione in tali siti siano simili del tutto sovrapponibili a quelli registrati nello stesso periodo dalla centralina di via Giardini collocata in un punto del territorio non influenzabile dalle emissioni dell'inceneritore. Lo scarso contributo delle emissioni al peggioramento della qualità dell'aria nel suo complesso, per quanto concerne gli inquinanti oggetto di attenzione sanitaria, non consente di effettuare una stima tecnicamentre misurabile dell'impatto sulla salute, in via preventiva e con valori predittivi significativi".

GRAVIDANZA - Per colmare questo vuoto statistico, è un corso uno studio per valutare il "reale impatto sulla salute dei cittadini: già in fase di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, è stata prevista la realizzazione di uno studio epidemiologico sulla popolazione modenese potenzialmente esposta alle emissioni. Lo studio, già avviato, è affidato al Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica dell'Unimore, incentrato sugli esiti della gravidanza, in quanto considerati possibile espressione di un effetto a breve termine delle esposizioni ambientali. Nel mese di gennaio 2011 è stato presentato l'ultimo aggiornamento dello studio, riferito al periodo 2003-2009, da cui emerge che non esistono maggiori rischi di aborto spontaneo o di malformazioni congenite nei nati dalle donne residenti o che lavorano nell'area circostante l'inceneritore rispetto al resto della città".

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