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Cronaca Via Paolo Ferrari

Incontro d'affari al Mef, il premier Renzi “aggira” la protesta

Matteo Renzi si è seduto al tavolo con Marchionne ed Elkann, che ospitano lacuni membri della banca d'affari Bdt al Mef. Ad attenderlo una cinquantina di attivisti Fiom, delusi e infuriati quando il premier ha scelto l'ingresso secondario, sfuggendo così alla protesta

Serata di trattative finanziarie al Museo Ferrari di Modena, dove è in corso l'incontro tra i vertici di Fca e Ferrari e alucni dei banchieri più influenti del mondo, riuniti sotto la signa della banca d'affari Btd. Un evento su cui aleggia il massimo riserbo che si sviluppa tra il Mef e Maranello e al quale ha preso parte, come da programma, anche il premier Matteo Renzi.

L'arrivo del Presidente del Consiglio era atteso da ore da una cinquantina di manifestanti – attivisti Fiom/Cgil – che avevano preparato striscioni, bandiere e fischietti per far sentire la loro protesta, ma che sono tornati a casa delusi. Renzi infatti, con una mossa degna del più abile fantasista, ha “dribblato” i manifestanti che attendevano le auto in via Paolo Ferrari, scegliendo l'ingresso secondario di via Soli.

Nessun incontro ravvicinato, quindi, e neppure un confronto come alcuni sindacalisti auspicavano. Aprpesa la notizia il cordone di tute blu si è avvicinato all'ingresso del Mef, richiedendo l'intervento della Polizia in tenuta antisommossa, che ha sbarrato la strada. Nessuna tensione significativa, tuttavia, con i manifestanti che hanno dato sfogo alle loro ragioni al grido di “vergogna, vergona” e “buffone, buffone”.

Manifestazione Fiom al Mef - Modena 08/10/2015

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