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Cronaca Castelvetro di Modena

Condotta antisindacale, Cgil bocciata dal Tribunale sul caso Castelfrigo

Le tensioni tra lavoratori e proprietà e tra diverse sigle sindacali a seguito dei contratti di assunzione degli ex dipendenti delle coop in appalto era finito sul banco del Giudice del Lavoro. Riconosciuta la correttezza dell'azienda e della Cisl

"Il ricorso giudiziario per condotta antisindacale della FLAI-CGIL e della FILT-CGIL promosso contro Castelfrigo è stato respinto nella sua interezza. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Modena ha, in particolare, escluso che la Società abbia posto in essere comportamenti atti a danneggiare FLAI-CGIL e FILT-CGIL e che nell'utilizzazione dei lavoratori somministrati siano state poste in essere discriminazioni di alcun tipo, tanto meno legate all'appartenenza ad un sindacato anziché ad un altro o dovute alla partecipazione agli scioperi. Inoltre il Giudice ha ritenuto che nessuna censura possa essere formulata nei confronti dell'operato aziendale nemmeno con riferimento agli intercorsi ed ormai cessati contratti di appalto".

E' la stessa Castelfrigo a rendere noto l'esito del procedimento giudiziario che si era aperto nei mesi scorsi a seguito delle denunce della Cgil e alla protesta scoppiata nell'azienda di Castelvetro dopo un contratto di assunzione per soli 52 dei lavoratori rimasti senza il posto dopo il caos che ha portato al fallimento delle cooperative somministratrici.

"La società riscontra la sentenza con grande soddisfazione a conferma di quanto sempre sostenuto, tenacemente, con grande forza e nello stesso tempo con riservatezza e rispetto, e ringrazia quanti abbiano manifestato ad oggi fiducia nella Direzione Aziendale", chiosa Castelfrigo nella nota stampa divulgata oggi.

All'azienda fa eco il commento della Cisl, che ha visto quindi validato l'accordo sottoscritto indipendentemente alla fine del dicembre scorso: "È la conferma che il nostro modo di fare contrattazione è non solo efficace, ma pienamente rispettoso delle norme e leggi – commenta il segretario generale della Fai Cisl Emilia Centrale Vittorio Daviddi – Noi abbiamo cercato di garantire la sopravvivenza della Castelfrigo in una fase drammatica, perché sapevamo che era l’unico modo per difendere i lavoratori e creare posti di lavoro. Siamo stati massacrati per settimane, ma i fatti – e un giudice – ci dicono che avevamo ragione. Oggi la Castelfrigo ha 84 dipendenti diretti e 64 forniti dall’agenzia di somministrazione Sapiens, per un totale di 148 addetti (otto in più rispetto a fine 2017)".

"Nelle vertenze aziendali è legittimo avere strategie sindacali diverse – aggiunge il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta – Non è normale, invece, attaccare chi non la pensa come te e accusarlo di essere un sindacato “di comodo”. La Cisl, lo ricordo, ha 4,5 milioni di iscritti a livello nazionale e quasi 100 mila tra Modena e Reggio Emilia. Adesso speriamo che questa vicenda sia definitivamente superata e che, insieme agli amici della Cgil e Uil, - conclude Ballotta - possa riprendere l’azione comune per il ripristino della legalità e contro le cooperative spurie, non solo nel distretto modenese delle carni".

Dal canto suo, la Cgil replica sottolineando come il Decreto del Giudice del Lavoro, dott. Luigi Bettini, abbia di fatto riconosciuto la condotta antisindacale di Castelfrigo "nell’assemblea tenuta dalla proprietà davanti a tutti i lavoratori del sito", nonché "l’indebita interferenza nella scelta del lavoratore a quale sindacato iscriversi. Il sindacalista Marco Bottura anticipa: "Faremo opposizione al decreto perché è un lasciapassare per i comportamenti antisindacali nelle aziende che appaltano nel distretto delle carni. Infatti a nostro giudizio i comportamenti antisindacali di Castelfrigo hanno un effetto intimidatorio su tutti i lavoratori degli appalti che rivendicano il diritto di scegliere liberamente il sindacato al quale appartenere, allora come oggi.” 

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