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Cronaca

Chimica e geologia, la tesi di una studentessa Unimore pubblicata su Scientific Reports

Appena laureata alla triennale, la giovane Martina Salvioli ha guadagnato una presigiosa pubblicazione sulla "diagenesi", un processo che potrebbe avere apllicazioni anche per la ricerca climatica

Laureata alla triennale in Scienze naturali di Unimore, Martina Savioli ha pubblicato i risultati della tesi di laurea su Scientific Reports, rivista scientifica internazionale del gruppo Nature. Lo studio dedicato alla diagenesi, processo chimico e fisico che subiscono rocce e sedimenti nel tempo, ha individuato il “comportamento” replicativo di cristalli di fosfato aprendo la strada a novità ampiamente applicabili agli studi geologici nelle ricerche paleo-climatiche.
 
La tesi di laurea di una studentessa Unimore ha ottenuto la pubblicazione su Scientific Reports, rivista scientifica interdisciplinare del gruppo Nature. Martina Savioli, laureata triennale in Scienze naturali all’Unimore ha pubblicato un articolo dal titolo Diagenesis does not invent anything new: Precise replication of conodont structures by secondary apatite, che documenta i risultati del più ampio lavoro di tesi e a cui hanno contribuito anche i relatori proff. Annalisa Ferretti e Daniele Malferrari del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore e il prof. Luca Medici del CNR di Potenza.
 
La ricerca ha dimostrato come la diagenesi, ovvero l’insieme dei processi chimici e fisici che rocce e sedimenti subiscono dopo la loro formazione in tempi più o meno lunghi, porti alla crescita di neo-cristalli in grado di replicare esattamente “informazioni” già presenti nella roccia originaria. Più in dettaglio, ha studiato cristalli di fosfato di calcio, cresciuti diageneticamente sulla superficie di conodonti, organismi estintie che documentano la presenza di vertebrati 450 milioni di anni fa, riconoscendo che i neo-cristalli avevano replicato esattamente le caratteristiche chimiche e strutturali dei fossili originali.

“Questa scoperta – hanno spiegato i ricercatori - apre nuove strade nell’ambito della ricerca paleo-climatica poiché è applicabile anche ad organismi fossili di differenti età e diversa provenienza e pone nuovi interrogativi sulle modalità di studio dei processi geologici in senso lato.” “Il successo di questa ricerca – ha spiegato la prof.ssa Maria Franca Brigatti, docente del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche e coordinatrice del corso di laurea in Scienze naturali -  dimostra le elevate capacità scientifiche acquisite dagli studenti durante il percorso di studio e l’impegno scientifico dei docenti nel proporre, anche per un percorso triennale, argomenti di tesi di attualità scientifica internazionale.

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