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Cronaca Ospedale Universitario / Via del Pozzo, 71

Cardiologia, dopo lo scandalo i pazienti ridanno fiducia al Policlinico

Il ciclone giudiziario scatenatosi sul reparto di Cardiologia di Modena sembra ormai acqua passata. I numeri di interventi realizzati in quel Dipartimento tornano a crescere e i medici ritrovano la fiducia dei pazienti

È positivo il bilancio che l'Ausl di Modena fa del Dipartimento interaziendale integrato per la cura delle malattie cardiache e vascolari, nato un anno fa come risposta allo scandalo che aveva travolto il reparto di cardiologia del Policlinico di Modena. L'inchiesta 'Camici sporchi', partita da una segnalazione dell'associazione Amici del cuore aveva portato all'arresto di nove cardiologi modenesi e a decine di perquisizioni con quasi 70 persone indagate, 12 aziende coinvolte e con accuse dall'associazione a delinquere alla corruzione. 

“Abbiamo agito in modo coerente con gli obiettivi che ci eravamo dati dodici mesi fa e ora, grazie allo spirito di servizio di tutti i professionisti interessati, possiamo affermare che la strada intrapresa ci ha permesso di ottenere risultati soddisfacenti”, spiegano all'unisono Licia Petropulacos direttore generale del Policlinico di Modena e Mariella Martini, direttore generale Ausl di Modena. Oggi “la sanità modenese può contare su un unico strumento di governo clinico rispetto a tutte le funzioni ospedaliere e territoriali relative al percorso assistenziale per le patologie cardiache e vascolari – continuano – e si è rafforzata l'integrazione tra le due Aziende Sanitarie modenesi”.

Per il Policlinico i dati confermano la piena ripresa dell'attività di assistenza e una ripresa “nel rapporto di fiducia con i cittadini che si è pienamente ristabilito”. Secondo i numeri forniti dalle due aziende le coronografie sono state 930, il 14% in più rispetto al 2012, mentre le angioplastiche coronariche sono passate dalle 466 del 2012 alle 579 del 2013, con un incremento del 24% (primi 11 mesi dell'anno), mentre le angioplastiche primarie hanno registrato un aumento del 16% rispetto all'anno passato.

“La sfida più importante «è stata quella di far lavorare insieme i professionisti - spiega Gioacchino Coppi, direttore del dipartimento interaziendale a cui venne affidato l'arduo compito di risollevare le sorti del reparto - e abbiamo lavorato intensamente per rafforzare le relazioni fra i diversi reparti, attivando cinque gruppi di lavoro che, sulle tematiche prioritarie, stanno definendo percorsi e procedure condivise da tutto l'ambito provinciale che mirano a garantire al meglio tutti i cittadini”.

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