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Cronaca Bomporto

Omicida di Gorghetto "fuori di sé", la perizia affidata alla criminologa Bruzzone

La difesa di Francesco Grieco pare aver scelto la propria linea, che va tutta nella direzione di dimostrare l'incapacità di intendere e di volere al momento dell'efferato omicidio della moglie e della suocera

"E' nostra volontà predisporre un documento sulla capacità di intendere e di volere di Francesco Grieco al momento del fatto. Proprio la sua condizione di assoluto scompenso rispetto alla realtà, di allucinazione e, potremmo dire, una sorta di delirio, sono le ragioni che in assenza di un movente reale e concreto fanno ritenere che l'indagato fosse in quei momenti in una condizione di incapacità di intendere che ha finito per travolgere anche quella del cosiddetto volere”. Questa la sintesi fornita dall'avvocato Enrico Aimi, legale i Francesco Grieco, il 53enne autore del duplice omicidio di Gorghetto di Bomporto.

Una linea che pare dunque abbastanza chiara e che punta a dimostrare come l'uomo fosse in una condizione di distacco dalla realtà nel momento in cui ha deciso di strangolare la moglie Francesca Marchi, nonché di uccidere a martellate la suocera Irene Tabarroni, diverse ore dopo. La difesa dovrà dunque approfondire il concetto di 'volere' dell'omicida, definito come capacità di controllo dei propri impulsi ad agire. Proprio su questo sottile confine danzerà l'imputabilità di Grieco.

Per predisporre una relazione sulle condizioni dell'assassino, la difesa ricorrerà ad un volto molto noto del panorama giudiziario italiano – e di quello mediatico - ovvero la psicologa forense Roberta Bruzzone, che è stata nominata consulente tecnico.

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