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Cronaca Via Arquà

Sanità: il reparto Cardiochirurgia dell'Hesperia è al top in Italia

La clinica di via Arquà si conferma a livelli di eccellenza per quanto concerne gli interventi di bypass aorto-coronarico: lo afferma uno studio effettuato dall'Istituto Superiore di Sanità pubblicato sul numero di giugno della rivista specialistica "Giornale Italiano di Cardiologia"

La Cardiochirurgia dell'Hesperia Hospital di Modena è fra le prime cinque strutture d'eccellenza in Italia per quanto riguarda gli interventi di bypass aorto-coronarico. E' quanto risulta - riferisce la struttura - dai risultati finali dello studio 'Mattone Outcome-Bypass' dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicato sul numero di giugno della rivista specialistica 'Giornale Italiano di Cardiologia', che ha preso in esame le attuali performance delle Cardiochirurgie italiane, dando seguito alla medesima ricerca condotta fra il 2002 e il 2004: la Cardiochirurgia dell'Hesperia Hospital, accreditata definitivamente con il Servizio Sanitario Nazionale, conferma gli ottimi risultati conseguiti sette anni fa, quando era risultata nei primi posti della classifica dell'Istituto Superiore di Sanità per conto del Ministero della Salute.

Lo studio ha preso in considerazione 90 centri in tutta Italia, in possesso di requisiti particolari. L'ultima rilevazione, cominciata nel 2007 e ora pubblicata, assume un valore particolare perché i dati - riguardanti la mortalità dei pazienti a 30 giorni dall'intervento - sono stati verificati a distanza di tempo, mettendo a confronto gli esiti del primo studio con quelli del secondo. Hesperia Hospital si conferma così fra le migliori cardiochirurgie italiane: tra le cinque che guidavano la classifica precedente - precisa la nota della struttura modenese - solo due compresa l'Hesperia hanno mantenuto le stesse posizioni di eccellenza. In particolare, la ricerca ha considerato 907 pazienti che sono stati operati all'Hesperia e che sono stati poi osservati nel periodo successivo all'intervento di by-pass aorto-coronarico. L'indice di mortalità con aggiustamento del rischio, che tiene conto della complessità del paziente, è pari allo 0,51% a un mese dall'intervento. Secondo lo studio, Hesperia si collocava nella fascia del rischio più basso già nel 2004, e tuttora resta nella stessa fascia.

(ANSA)

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