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Cronaca Strada Gherbella / Strada Gherbella

Ancora scontri davanti a Italpizza, delegato SI Cobas portato in Questura

Anche oggi le forze dell'ordine hanno organizzato la scorta ai mezzi diretti all'azienda, disperdendo di volta in volta gli attivisti del sindacato autonomo. Cresce la tensione sindacale

Il terzo giorno di sciopero consecutivo a Italpizza, portato avanti da Si Cobas e categorie Cgil, continua a produrre i suoi effetti. Oltre alle tensioni ai cancelli e ai gas lacrimogeni delle Forze dell'ordine in assetto antisommossa, col traffico su via Gherbella a tratti bloccato, anche la produzione ne risente. Delle cinque linee aziendali, fanno sapere i manifestanti sul posto, soltanto una sta funzionando, mentre il reparto di confezionamento è ridotto al 20% della capacità. Oltre alle lavoratrici e lavoratori davanti ai cancelli, inoltre, "altre centinaia si sono astenute dal lavoro", segnalano i Si Cobas. Un loro delegato, di nuovo, risulta essere stato fermato e portato in Questura. Inoltre, tra l'altro, in mattinata la Polizia ha bloccato alla rotonda di via Vignolese un gruppo di lavoratori per un possibile blocco stradale, smentito dal sindacato di base. 

Intanto, la vertenza Italpizza non divide solo tra sindacati ma anche dentro la stessa organizzazione. È il caso della Cisl: se il segretario generale dell'Emilia centrale William Ballotta nel verbale del 19 marzo firmava sulla correttezza dei contratti applicati nello stabilimento, le categorie Fai-Cisl (alimentaristi) e Fisascat-Cisl (commercio e pulizie) non risultano della stessa idea oggi. Scrivono queste ultime due oggi: "Alla Italpizza di San Donnino di Modena, tra i 1.000 lavoratori in azienda, a oltre la metà dei dipendenti delle cooperative alle quali è stato appaltato il lavoro è applicato il contratto nazionale del lavoro dei multiservizi industriale, lo stesso previsto per i lavoratori della logistica o delle pulizie. Eppure si tratta di impastatori, farcitori, spennellatori". 


Rincarano quindi le due categorie Cisl: "Non vi è alcuna possibilità di avviare trattative con le aziende appaltatrici e l'azienda appaltante, se dalle controparti non c'è una chiara e inequivocabile intenzione di applicare i contratti nazionali di riferimento ai rispettivi settori. Italpizza deve applicare il contratto nazionale dell'industria alimentare per tutte le lavoratrici e i lavoratori, diretti e indiretti, coinvolti nel ciclo produttivo". E questo, chiariscono Fai e Fisascat, "deve essere chiaro anche alle cooperative appaltatrici, Cofamo ed Evologica". Quindi le sigle Cisl, invitando comunque tutti ad abbassare i toni, ribadiscono la propria "indisponibilità a sottoscrivere accordi che in maniera esplicita o implicita legittimino qualsiasi forma di dumping contrattuale". 

Nel frattempo, come la Cgil anche i Si Cobas ridimensionano il nuovo piano logistico da 25 milioni di euro annunciato dall'azienda ("È di due anni fa e si tratta quindi di un falso annuncio, che comunque non menziona nemmeno le condizioni contrattuali e lavorative di chi potrebbe essere impiegato") mentre la Flai-Cgil, come da annunci, ha denunciato (al prefetto e agli ispettori del lavoro) che Italpizza ha fatto sostituire i lavoratori in sciopero. Su questo pressa anche il Si Cobas citando un altro episodio: "Alcuni addetti aprono un cancello provvisorio sul retro dello stabilimento, mentre in uno stradello adiacente i lavoratori esterni aspettano che il padrone della cooperativa li venga a prendere".

Conclude la Sinistra per Modena, che sostiene il sindaco Pd ricandidato domenica Gian Carlo Muzzarelli, avvisando sul futuro iter comunale del polo da 25 milioni: "Daremo il via, per la parte urbanistica, ad espansioni solo in presenza di aziende che mostrano rispetto per i diritti dei lavoratori".

(DIRE)

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