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Stravolto il Servizio Civile, l'assessore Poggi scrive al ministro Riccardi

Avvio dilazionato, anche di dieci mesi, per molti giovani volontari. Il presidente del Coordinamento provinciale degli enti di Servizio civile: "Scelta costosa per gli enti e irrispettosa dei ragazzi"

"Hanno presentato domanda, superato la selezione e programmato un anno della loro vita. A gennaio avrebbero dovuto intraprendere il servizio civile, invece inizieranno mesi dopo, senza alcuna data precisa e con un preavviso minimo, magari aspettando anche fino a ottobre, poiché l'Ufficio nazionale del Servizio civile ha deciso di dilazionare l'avvio dei ragazzi già selezionati in scaglioni da gennaio a ottobre". Questa la denuncia fatta da Fabio Poggi, assessore Comunale alla Cooperazione Internazionale e al Servizio Civile, in una lettera inviata al ministro Andrea Riccardi in qualità di presidente del Coordinamento provinciale degli enti di Servizio civile di Modena. Nella missiva, l'assessore ha voluto sottolineare le difficoltà in cui versa il servizio civile, ma soprattutto quella che giudica come una "mancanza di rispetto nei confronti dei giovani e del loro progetto di vita".

LETTERA - "Le rivolgiamo il nostro appello - scrive Poggi - affinché venga reintegrato il Fondo nazionale per il Servizio civile e venga affrontato questo processo con modalità rispettose dei ragazzi e delle ragazze che desiderano spendersi, attraverso di esso, per il nostro Paese. Mentre i pesanti tagli al Fondo nazionale, decisi dal precedente Governo e confermati dall'attuale, mettono a rischio l'esistenza stessa del servizio civile, non viene prevista alcuna riduzione alle spese per gli armamenti, l'esercito e le esperienze di avvicinamento alle Forze armate, come la mini naja". 

SOLIDARIETA' - L'assessore sottolinea come il  territorio modenese si sia sempre distinto nel campo della solidarietà mostrando grande sensibilità nel sociale e nell'impegno dei giovani: "Ne è prova - ricorda Poggi - che, fin dai tempi dell'obiezione di coscienza, un ragazzo su tre in età di leva optava per il servizio civile sostitutivo. Lo stesso Copresc fa parte di una rete di altri otto coordinamenti di enti provinciali istituiti da una legge regionale per diffondere la cultura del servizio civile e favorire buone pratiche di formazione fra i volontari impegnati nei progetti e gli operatori degli enti". Nella provincia di Modena sono 517 i giovani che hanno fatto domanda per svolgere nel 2012 un anno di servizio civile nazionale volontario negli enti accreditati, rispetto a un totale di 115 posti disponibili. Lo scorso anno furono 448 le candidature per 120 posti.

ALLARME - "A un interesse sempre più diffuso, nonostante il progressivo calo delle concrete possibilità a causa dei minori stanziamenti, si aggiunge ora la difficoltà di dover spiegare ai ragazzi che, a selezione ormai ultimata, le regole sono cambiate", continua Poggi. "Inoltre, la scelta di dilazionare l'entrata in servizio compromette la realizzazione di azioni formative e di monitoraggio condivise tra le realtà provinciali e comporta quindi maggiori spese. Infine - aggiunge il presidente del Copresc - avviene in una fase in cui aumentano disoccupazione giovanile e diffuse condizioni precarie; il rischio è di compromettere l'idea stessa di un futuro nel nostro Paese per i giovani, ma anche di alimentare la percezione di distacco e sfiducia nei confronti delle Istituzioni dello Stato", conclude Poggi.

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