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Cronaca

L'inquinamento corre lungo la via Emilia, mappa dei siti a rischio

Arpa Emilia-Romagna ha individuato nella provincia di Modena ben 46 siti inquinati, che richiedono un intervento per la messa in sicurezza. Oltre agli insediamenti industriali ceramici figurano i tanti distributori di carburante che affollavano la Statale

L'agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) custodisce e aggiorna periodicamente un catasto dei siti inquinati, un elenco sempre più corposo di luoghi che sono un rischio potenziale o molto reale per l'integrità dei terreni e soprattutto delle falde acquifere. Il Report 2015, recentemente pubblicato, ha messo in luce come la provincia di Modena sia la seconda in regione (dopo Bologna) per numero di siti censiti: se ne contano infatti 52, alcuni dei quali in corso di bonifica, altri invece ancora pesantemente contaminati.

Tra i siti modenesi spiccano ovviamente gli insediamenti industriali (19), in particolare quelli del distretto ceramico di Sassuolo, ma anche e soprattutto i punti vendita di carburante (24), le cui cisterne rappresentano un serio problema per il terreno circostante, specialmente per gli impianti più vecchi e abbandonati a sé stessi, come accaduto in massa nell'ultimo decennio.

DISTRIBUTORI – Da Concordia a Pavullo, passando ovviamente per l'alta concentrazione lungo la via Emilia, i distributori di carburante rappresentano una spina nel fianco per le falde acquifere. In tutta la provincia sono in corso interventi per lo smantellamento delle vecchie stazioni ormai inutilizzate, le cui cisterne logore creano infiltrazioni. Molte di queste sono state rimosse e in alcuni casi si è proceduto anche allo sbancamento del suolo sottostante. Molto però resta ancora da fare.

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CERAMICA - Fin dagli anni 60, la progressiva espansione dell’attività ceramica portò alla produzione di rilevanti quantitativi di scarti, in parte non pericolosi per l’ambiente (rottami ceramici cotti) ed in parte pericolosi (rottami a smalto crudo e fanghi di depurazione acque di smalteria). La “fortuna” degli scarti della lavorazione ceramica consiste nel fatto che si tratta di prodotti difficilmente solubili (ad eccezione dei composti del boro), che quindi non sono andati ad inquinare in maniera massiccia le acque sotterranee.

IL CASO - Il sito maggiormente rappresentativo della Provincia di Modena è certamente costituito dal sito “Ex Frattine”, posto nel Comune di Castelvetro, in località Solignano. In questo sito, conosciuto agli Enti fin dal 1988, si ritrovano perfettamente le peculiarità descritte: un’area di cava di ghiaie a ridosso di un corso d’acqua (Tiepido), colmato con scarti industriali ceramici con alta percentuale di fanghi frammisti a terreni e argille di riporto. Il sito è stato in parte bonificato, con rimozione selettiva, nell’anno 2009, in corrispondenza con la realizzazione di un asse stradale che l’ha attraversato. Ulteriori interventi, purtroppo non ancora definitivi sono previsti nel corso di quest'anno.

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