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Cronaca Marzaglia / Strada Pomposiana

Autodromo, Sitta: “Nessun impatto ambientale, anche il rumore sotto controllo”

L'assessore all'Urbanistica parla dei lavori: "Il secondo stralcio va a gonfie vele, per il termine dipende solo dalla società Vintage"

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Alla ‘quasi’ inaugurazione del primo stralcio del nuovo autodromo di Marzaglia l’assessore Daniele Sitta non si risparmia neppure un bel giro in Ferrari lungo la pista scintillante d’asfalto che tanto in questi anni ha fatto discutere la città. Ma i problemi, nonostante l’euforia generale, non sono ancora finiti. Prima di tutto perché i lavori non sono ancora finiti.
Assessore, il secondo stralcio del cantiere quando verrà ultimato?
"Intanto godiamoci ciò che già esiste. In fondo è la parte fondamentale del progetto, Modena dopo 30 anni torna ad avere il suo autodromo. Questa meravigliosa struttura permetterà alla città di restare ai livelli di eccellenza nell’hi-tech motoristico. Cosa sulla quale primeggiamo in tutto il mondo. Qui si sta dando corpo al mito di Modena-terra-di-motori. Senza dimenticare il Museo Casa natale Enzo Ferrari che verrà aperto quest’inverno. L’impianto non servirà solo gli appassionati ma anche le case automobilistiche che a Modena potranno testare finalmente le proprie vetture. Quindi un passo importante anche nella ricerca del settore. Sul secondo stralcio nessun problema; chi gestisce l’appalto (la società Vintage ndr) deciderà autonomamente quando far partire i nuovi lavori. Tempistiche precise ancora non ce ne sono, ma siamo fiduciosi".


La zona subirà un forte impatto dall’inquinamento acustico prodotto dai bolidi? Come vi siete regolati a riguardo?
"Non mi pare ci siano grossi problemi, il rumore lo si sente solamente dentro la pista. E già se ci si sposta di pochi metri è decisamente sopportabile".
Può dirci se per la realizzazione del progetto è stato necessario distruggere territorio boschivo?
"Assolutamente no. Questa è una fandonia messa in giro dai detrattori del progetto. La realizzazione dell’autodromo non ha comportato nessun danno all’ambiente circostante. Il luogo su cui sorge era una cava, non un bosco, né un’oasi naturale. Non un albero tagliato. Il bosco di pini strobi non è stato toccato minimamente, garantisco io".
Ora che la pista è conclusa pensa che le polemiche finiranno?
"Certamente no. Ma non siamo preoccupati. Che Modena avesse bisogno di un impianto del genere era sotto gli occhi di tutti. Sono sicuro che prevarrà il buon senso".

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